Estinzione dodo: ora si cerca di riportare in vita l’animale
Il dodo è un animale estinto. Ma questo uccello potrebbe ora essere riportato in vita. Ad annunciarlo è una start-up di biotecnologie, la Colossal Biosciences, che attualmente è impegnata nel tentativo di riportare in vita l’uccello dodo. Ma perché è avvenuta l’estinzione del dodo? E come è possibile riportare in vita questo animale? Ecco tutte le risposte.
Che animale è il dodo?
L’uccello dodo è un animale ormai estinto, di cui rimangono solo ricostruzioni o testimonianze. Non sappiamo praticamente nulla di lui con certezza, né per quanto riguarda l’aspetto né per quanto riguarda il comportamento. Il nome scientifico dell’uccello dodo è Raphus cucullatus. L’animale deriva da alcuni uccelli frugivori che si sono stabiliti a Mauritius dall’Asia meridionale. Il dodo si è sviluppato a causa del clima favorevole e della quasi totale assenza di predatori. Per questo motivo, la migrazione del dodo era praticamente inutile e l’animale è diventato una specie con ali sempre più atrofizzate. Per questo l’uccello dodo è stato incapace di spiccare il volo per stabilirsi in altre zone. Il dodo quindi viveva solo nell’isola di Mauritius. I suoi arti anteriori e il suo becco cambiarono per adattarsi alla vita sulla terraferma e all’alimentazione a base di bacche, semi e frutti. Secondo alcune stime, il dodo poteva essere lungo anche più di 50 cm e con un peso di circa 25-30 kg.
Estinzione dodo: quando è avvenuta?
Ci sono diverse teorie sul quando sia avvenuta l’estinzione del dodo. Alcune fonti parlano dell’ultimo dodo avvistato nel 1662 mentre altre del 1681. Possiamo dire che l’estinzione del dodo sia avvenuta quindi nel diciassettesimo secolo, quando i coloni olandesi eliminarono l’uccello dodo dalle Mauritius, la terra in cui viveva. I coloni infatti arrivarono sull’isola con i loro gatti, cani e ratti, che distrussero il dodo. L’uccello dodo era perfettamente ambientato all’interno del proprio habitat, ma l’arrivo dell’essere umano e quindi la caccia e i saccheggi hanno distrutto questo animale in poco tempo.
Dodo estinto: quando è vissuto l’ultimo?
L’uccello dodo era quindi un animale stazionario, sia perché adattato a vivere in quell’ambiente sia per le sue grosse dimensioni. Gli europei hanno incontrato i dodo nel 1507 e, come abbiamo detto, nel 1681 l’animale era già estinto. La presenza umana ha distrutto la popolazione dei dodo nell’arco di circa 150 anni. È stata la presenza dell’uomo a modificare il territorio in cui il dodo viveva, con l’introduzione di specie non autoctone che sono diventate dei predatori per l’uccello dodo. Ma non solo. Le nuove specie hanno impoverito le fonti di nutrimento per i dodo, portando gradualmente alla loro scomparsa.
Perché il dodo si è estinto?
Inizialmente si è pensato che l’estinzione del dodo fosse dovuta ai marinai olandesi e portoghesi, che ne hanno iniziato la caccia. Tuttavia, i resoconti dei marinai riportano che la carne del dodo non fosse gradevole, per cui si ritiene poco probabile che l’estinzione del dodo sia dovuta solo alla caccia. Sicuramente il dodo estinto è una responsabilità umana. Infatti, la causa più probabile dell’estinzione è che l’uomo abbia portato anche delle specie non autoctone che sono entrate in competizione con l’uccello dodo per le risorse alimentari. In più alcuni animali come i maiali, le scimmie e le capre portati dall’uomo potrebbero essersi nutriti delle uova di dodo, riducendo quindi il numero di pulcini. Altri animali come i cani e i gatti invece si sono comportati da predatori, distruggendo la popolazione di dodo.
Si può riportare in vita il dodo estinto?
La start-up Colossal Biosciences ha annunciato di recente di voler riportare in vita l’uccello dodo. Ha ricevuto già 150 milioni di dollari per attuare un programma di de-estinzione. L’obiettivo include anche altre specie, e non solo il dodo estinto. Potrebbero essere riportati in vita anche il mammut lanoso o il tilacino, meglio noto come tigre dellaTasmania. Ma come si può riportare in vita il dodo estinto? La start-up ha intenzione di partire proprio dalle cause dell’estinzione del dodo. L’idea è quella di riportare le specie nei loro habitat naturali per ripristinare l’equilibrio dell’ecosistema. Per farlo occorre partire dal sequenziamento del DNA, che è già stato effettuato.
Estinzione dodo: come tornare indietro
A partire dal sequenziamento del DNA, si può effettuare il processo di de-estinzione dell’uccello dodo. Prelevando il DNA della specie vivente più vicina al dodo estinto, che è il piccione di Nicobar, sarà possibile modificarlo con un processo che la start-up si sta occupando di studiare. Secondo gli esperti, il DNA modificato potrà essere inserito nelle uova dei piccioni di Nicobar per creare dei nuovi dodo. In questo modo l’impresa di de-estinzione sarà conclusa con successo. Si tratta di una modificazione genetica dei discendenti viventi del dodo estinto. Non avremo un nuovo dodo vero e proprio, ma piuttosto una specie che è definita dagli esperti un “dodo funzionale”. La de-estinzione ovviamente non sarà un percorso facile. Bisognerà sviluppare tutti i settori coinvolti, come quello del sequenziamento dei geni o degli uteri artificiali.
De-estinzione del dodo: gli ostacoli principali
La de-estinzione richiede la conoscenza di informazioni genetiche degli embrioni degli attuali uccelli. Per questo l’idea di Colossal Biosciences è quella di intervenire a monte della formazione dell’embrione. Si tratta quindi di modificare le cellule che danno vita agli ovociti e agli spermatozoi. I gameti modificati a questo punto potranno essere inseriti negli embrioni. Il nuovo uccello dodo quindi crescerà come un dodo funzionale perché avrà le informazioni genetiche contenute nell’ovocita e nello spermatozoo che lo ha generato. Il nuovo dodo sarà quindi un animale geneticamente modificato, esattamente come il nuovo mammut o il nuovo tilacino. Ma a questo punto viene da chiedersi se i nuovi animali, i “cloni”, saranno in grado di sopravvivere con l’habitat di oggi. L’azienda però ha assicurato che l’introduzione delle nuove specie nell’habitat orginale non altererebbe l’ecosistema locale.
Dodo estinto vs dodo funzionale
Il nuovo uccello dodo, che sarà quindi un dodo “funzionale” e geneticamente modificato, non sarà esattamente come il dodo estinto. Sarà un animale sostitutivo dell’originale, che però sarà molto simile al vero dodo. Potrebbe essere considerato come un clone, e quindi una copia fedele all’uccello dodo originale. Al momento non possiamo dire se il nuovo dodo sarà un animale dal comportamento identico a quello del dodo originale. Un dodo che nasce artificialmente dalla de-estinzione non avrà genitori da cui apprendere comportamenti, e sarà quindi solo in un mondo senza i suoi simili. Secondo la start-up che segue il progetto, il processo di de-estinzione quindi potrebbe aiutare a capire le relazioni tra specie diverse. Grazie alla ricerca genetica quindi sarà possibile capire di più sulla vita e le interazioni tra specie.