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Henry Cavendish uno dei più grandi fisici sperimentali

Figlio di un Pari inglese, Henry Cavendish (1731-1810) fu uno degli scienziati più talentosi del suo tempo (il primo a isolare l’idrogeno, a combinare ossigeno e idrogeno per produrre acqua, e a “pesare” la Terra), ma anche uno fra i più strani ed eccentrici.

Uomo dal carattere molto chiuso, stando a quanto riferisce il suo primo biografo George Wilson, soffriva di una timidezza “che rasentava la patologia”, non aveva amici, organizzava i suoi spostamenti cercando di non essere visto da nessuno (l’unico ritratto che abbiamo di lui è un’immagine rubata da un pittore che fraudolentemente gli si sedette di fronte ad un pranzo ufficiale). Una volta aprì la porta di casa e si ritrovò dinanzi un ammiratore austriaco appena giunto da Vienna. Dopo essere stato per qualche istante immobile ad ascoltare le lodi di quest’ultimo, incapace di reggere oltre, fuggì lungo il viale e uscì dal cancello, lasciando il portone spalancato.Furono necessarie alcune ore per convincerlo a tornare a casa.

Il rapporto con la società

A volte restava paralizzato, sulla soglia di una sala affollata, letteralmente incapace di entrare e quando subiva l’imbarazzo di dover essere presentato a qualcuno, se ne stava in silenzio a guardare sopra la sua testa, quando non fuggiva dalla stanza in preda ad un grande nervosismo. Quando si avventurava in società (era membro della Royal Society e dell’Istituto francese, e frequentava le soirées scientifiche settimanali organizzate dal naturalista Sir Joseph Banks), gli altri ospiti erano opportunamente informati del fatto che lui non doveva essere assolutamente avvicinato e neppure guardato. Coloro che desideravano una sua opinione, avrebbero potuto provare ad aggirarsi nelle sue vicinanze come per caso, facendo “come se parlassero al vuoto”.

Henry Cavendish

Se le loro osservazioni avevano un certo valore scientifico, forse, potevano sperare di ricevere una risposta borbottata. In caso contrario (e questo è proprio quello che accadeva più spesso), udivano uno squittio infastidito (Cavendish aveva una voce stridula) e vedevano la sagoma dello scienziato dileguarsi, in fuga verso un angolo più isolato e tranquillo.Quando andava in carrozza, si rannicchiava in un angolo per evitare di essere visto attraverso i finestrini aperti.Ogni contatto umano lo metteva profondamente a disagio, soprattutto se si trattava di donne.

Come trascorreva la sua giornata

La governante della sua casa di Clapham Common, un quartiere di Londra, era costretta a tenersi lontana dalla sua presenza e riceveva gli ordini per il lavoro e i pasti del giorno dopo mediante appunti che egli lasciava ogni sera sulla tavola della sala, prima di andare a letto. Dopo che una volta, per caso, la incrociò sulle scale, si decise a fare installare una scala posteriore per impedire che questo inconveniente potesse ripetersi. Cavendish era estremamente metodico nella vita e nel lavoro.

A pranzo mangiava sempre la stessa cosa (una coscia di montone); indossava il medesimo abito da un anno all’altro, incurante dei cambiamenti della moda (si vestiva come i suoi nonni…); quando si recava ai convegni della Royal Society, appendeva il suo cappello a tricorno sghembo sempre allo stesso attaccapanni.

E le sue passioni quali erano?

Non aveva passione alcuna, né per la musica, né per l’arte in genere e dedicava tutto il suo tempo ad esperimenti di fisica e di chimica nel laboratorio privato che aveva allestito nella sua grande casa signorile (la sua origine aristocratica, la ricchezza ereditata dai suoi genitori e le inclinazioni solitarie glielo consentirono).

L’eredita di Cavendish dopo la sua morte

Durante la sua lunga vita (morì a 79 anni), egli pubblicò soltanto qualche articolo di scarsa importanza (tra l’altro, esprimendosi in modo confuso e difficilmente comprensibile); ma dopo la sua morte furono scoperti un milione di sterline sul suo conto in banca e venti pacchi di appunti preziosissimi nel suo laboratorio. Questi appunti rimasero nelle mani dei suoi parenti per molto tempo, ma quando, finalmente, circa un secolo dopo, essi furono pubblicati, apparve chiaro che Henry Cavendish era stato uno dei più grandi fisici sperimentali mai vissuti.

Egli, infatti, scoprì tutte le leggi delle interestingengineeringe magnetiche contemporaneamente a Coulomb e le sue ricerche nel campo della chimica tengono validamente testa a quelle di Lavoisier. Cavendish costruì, inoltre, una bilancia per lo studio di forze gravitazionali estremamente deboli tra piccoli oggetti e, sulla base di questi esperimenti, calcolò con grandissima precisione il valore della massa della Terra. Nessuna unità di misura in fisica porta il suo nome, ma il Laboratorio Cavendish di Cambridge è uno dei più attrezzati e rinomati centri di ricerca scientifica del mondo.

Credits immagine di copertina – interestingengineering.com