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La fuga dei Vichinghi dalla Groenlandia a causa dell’innalzamento dei mari

Nel 1721, un missionario norvegese salpò per la Groenlandia nella speranza di convertire i discendenti vichinghi che vivevano lì al protestantesimo. Quando arrivò, tuttavia, le uniche tracce che trovò della società nordica erano rovine di insediamenti abbandonati circa 300 anni prima.

Ad oggi, nessun documento scritto spiega i motivi dietro l’assenza dei vichinghi. Una nuova simulazione della costa della Groenlandia potrebbe adesso aver risolto il mistero. Sembrerebbe che proprio in quel periodo la calotta glaciale che copre la maggior parte dell’isola ha iniziato ad espandersi, causando un drastico aumento dei livelli del mare. Ciò è quanto riferito dai ricercatori il 15 dicembre alla riunione autunnale dell’American Geophysical Union a New Orleans.

Le diverse inondazioni relative all’aumento del livello del mare possono aver messo fine a diverse aree di pascolo e terreni agricoli, pregiudicando lo stile di vita nordico in Groenlandia.

Marisa Borreggine, geofisica dell’Università di Harvard.

Le origini della colonizzazione vichinga della Groenlandia

La Groenlandia fu colonizzata per la prima volta dai Vichinghi nel 985. Guidati da Erik il Rosso, un gruppo di coloni partito con 14 navi si stabilì nella Groenlandia meridionale. Il motivo che spinse Erik il Rosso a lanciare la spedizione sembrerebbe dovuto ad una condanna per omicidio colposo in Islanda. Raggiunta la Groenlandia, Erik e i suoi seguaci iniziarono a cacciare foche, pascolare bestiame, costruire chiese e commerciare avorio di tricheco con i continentali europei.

L’arrivo dei coloni avvenne durante il cosiddetto periodo caldo medievale, caratterizzato da temperature piuttosto elevate in diverse regioni dell’Europa e appunto nella Groenlandia. Ma nel 1350, il clima aveva iniziò a peggiorare con l’inizio della Piccola Era Glaciale, un periodo di raffreddamento regionale che durò fino al XIX secolo. I ricercatori hanno a lungo ipotizzato che un clima in rapido cambiamento avrebbe potuto infliggere un duro colpo alla società norrena della Groenlandia.

L’isola probabilmente è diventata molto più fredda negli ultimi 100 anni di occupazione dei norvegesi. Le temperature più basse avrebbero potuto rendere più difficile l’agricoltura e l’allevamento del bestiame.

Boyang Zhao, ricercatore della Brown University di Providence

La riduzione della temperatura avrebbe, inoltre, avuto un altro impatto sulla Groenlandia: la costante espansione della calotta glaciale dell’isola, come affermato da Borreggine e i suoi colleghi.

Sebbene l’innalzamento del livello del mare di solito vada di pari passo con lo scioglimento dei ghiacci, gli oceani non salgono e scendono uniformemente in ogni luogo. Attorno alla Groenlandia, il livello del mare tende a salire quando la calotta glaciale cresce.

Marisa Borreggine, geofisica dell’Università di Harvard.
Fonte: Pixabay

L’innalzamento del mare in Groenlandia e la fuga dei Vichinghi

Ma come può essere spiegato scientificamente questo fenomeno? Innanzitutto bisogna tener presente che il ghiaccio è pesante. Il peso della calotta di ghiaccio spinge verso il basso la terra su cui poggia, causando man mano che la calotta di ghiaccio cresce, un aumento della terra sommersa. Un’altra motivazione è data dalla gravità. Essendo molto grandi le calotte glaciali esercitano una grande attrazione gravitazionale sull’acqua vicina. Ciò fa sì che l’acqua del mare intorno alla Groenlandia si inclini verso l’alto verso il ghiaccio, il che significa che l’acqua più vicina alla costa è più alta dell’acqua nell’oceano aperto. Man mano che la calotta glaciale cresce, l’attrazione diventa ancora più forte e il livello del mare vicino alla costa aumenta ulteriormente.

Introducendo tale fenomeno nelle simulazioni, i ricercatori hanno scoperto che il livello del mare è aumentato abbastanza da inondare la costa di alcune centinaia di metri in diverse zone. Tra l’arrivo dei Vichinghi e la loro partenza, potrebbe esserci stata un’inondazione costiera così intensa da scollegare diverse zone di terra. Ciò è nettamente in contrasto con le precedenti teorie sull’abbandono della Groenlandia da parte dei Vichinghi. Molto più banalmente, si credeva che fossero tutti morti per il freddo e la difficoltà di adattarsi ad un clima ostile. In realtà, però, gli scavi archeologici hanno rivelato una storia diversa, e pare che i norvegesi avessero cambiato stile di vita facendo sempre più affidamento sui frutti di mare nell’ultimo secolo della loro occupazione.

Con il cambiamento del clima, inoltre, i Vichinghi della Groenlandia potrebbero a poco a poco essere stati esclusi dalle rotte commerciali. E verso la metà del 14° secolo, con la diffusione della peste nere in Europa, anche il più grande mercato dei vichinghi per l’avorio di tricheco sarebbe venuto meno.

Ad oggi, in ogni caso, l’ultima testimonianza scritta di questa società è una lettera che descrive un matrimonio nel 1408. Pochi anni dopo, quella coppia si trasferì in Islanda e iniziò a coltivare. Il motivo non potremo mai stabiliamo con esattezza, ma l’innalzamento del livello del mare, come suggerito dalla recente ricerca, potrebbe essere stato decisivo.