Rio 2016: un logo e un font che mescolano natura, cultura e tradizione
Ci sono voluti 8 mesi di lavoro per disegnare il set di circa 500 caratteri del font olimpico di Rio 2016. Otto mesi e una firma: quella del Dalton Maag, un font studio britannico con una sede anche in Brasile. E mentre il font dei giochi olimpici di Rio 2016 è stato frutto del genio del Dalton Maag, il logo è stato progettato dallo studio brasiliano Tátil Design de Ideias. Un caso particolare, questo, che ha visto al lavoro due differenti studi, di due differenti continenti, in modo da portare a termine tutti i lavori in tempo adeguato.
La creazione del logo, tra ispirazione ed elevata competizione
Erano in gara ben 139 agenzie per aggiudicarsi il lavoro di design del logo di Rio 2016, e per Frederico Gelli –direttore del Tátil Design- il tempo stringeva.
L’idea per il logo 3D di Rio 2016 arrivò durante una nuotata a Ipanema Beach.
“Mi trovavo sott’acqua –racconta Gelli- e quando riaffiorai in superficie vidi Dois Irmãos. E pensai che ci troviamo nel bel mezzo di una città scultura, abbiamo bisogno di realizzare un logo armonizzante. Tutte le curve del logo provengono dalle montagne di Rio de Janeiro –non solo la principale Sugarloaf Mountain, ma tutte le montagne”.
“Il logo è un archetipo -prosegue. È possibile trovare questo simbolo nelle caverne, un milione di anni fa e nelle scuole di oggi. Ciò rende questo logo così forte: è radicato in ogni cultura, con l’unione e la forza. La gente vede un sacco di significati diversi nascosti nel logo. Il sindaco di Rio ha detto che potrebbe vederci Rio in esso”.
Nonostante il logo fosse da subito stato realizzato, sin dai primi sketch, in versione 3D, considerando le varie applicazioni dello stesso, l’idea centrale era quella di ottenere una versione a due dimensioni che fornisse la concezione di un logo tridimensionale.
I colori, invece, rappresentano quelli tipici della città, dell’ambiente, della natura brasiliana. Il verde è quello della Foresta di Tijuca, una delle più grandi nel mondo; il blu rappresenta l’oceano e il giallo/arancione deriva dalle calde temperature.
Disegnato il logo, era giunto il momento di progettare un set di caratteri per il logotipo dei giochi olimpici di Rio 2016. La progettazione dell’intero set di caratteri è stata affidata ad un’altra agenzia, quindi Tátil si è concentrata su un elegante e visibilmente compatibile “Rio 2016”.
Sono stati realizzati ben 150 diversi sketch su carta per riuscire a trovare quello che meglio si armonizzava con il logo.
Un font che combina arte, natura e tradizione
A questo punto, circa 18 mesi dopo la realizzazione del logo di Rio 2016 sviluppato da Tàtil Design, Dalton Maag ha ricevuto la richiesta di progettare il set completo di caratteri.
Avevamo il compito di replicare esattamente lo stile delle lettere del logotipo” spiega Bruno Maag, direttore della Dalton Maag. “Solitamente –continua Maag- si realizza prima il font e poi il logo.
Alla Dalton Maag avevano 3 lettere (R-I-O) e 4 cifre (2-0-1-6) da utilizzare come punto di partenza. Da lì, il team composto da 6 persone ha partorito l’intero set di circa 500 caratteri.
La differenza tra un logotipo e un font –spiega Maag- è che, in un logotipo, la combinazione delle lettere è impostata, ma in un set di caratteri, ogni lettera ha bisogno di lavorare bene e combinarsi alla perfezione accanto alle altre.
A differenza di quanto si possa pensare, sebbene tre lettere fossero già realizzate, non si potevano usare le stesse identiche lettere, dal momento che non era sicura una loro connessione in altri contesti. Infatti, il team è partito con parole diverse come “passione” e “trasformazione” per capire come le lettere potessero combinarsi e legarsi tra loro.
La connessione tra le diverse lettere è stata una vera sfida. Quindi, prima di passare all’elaborazione computerizzata, sono stati realizzati sketch a mano e diverse versioni delle stesse lettere.
L’ispirazione per la forma delle lettere è scaturita dagli elementi naturali e artistici della città. Ad esempio, la lettera maiuscola ‘T’ è inspirata alla statua del Cristo Redentore, la lettera minuscola ‘r’, invece, dalla formazione rocciosa Pedra da Gàvea e la lettera minuscola ‘m’ dal pavimento di Copacabana. Ma non solo: molti di essi sono stati ispirati alla fluidità dei movimenti degli atleti.
Un progetto, quello della grafica di Rio 2016, in cui si mescolano creatività, genio e collaborazione. Un mix di computer grafica e arte a mano libera, in cui si incrociano arte, natura e tradizione di uno storico Paese.