Necrobotica: ragni morti trasformati in robot
Attraverso un esperimento tanto inquietante quanto sorprendente, un team di scienziati ha letteralmente rianimato dei ragni morti, impartendo loro degli ordini da eseguire.
Si chiama “necrobotica” il nuovo campo scientifico all’interno del quale possiamo far ricadere esperimenti di questo genere. I ricercatori hanno convertito i cadaveri dei ragni lupo in pinze in grado di manipolare oggetti. Come descritto su Advanced Science, tutto ciò che il team doveva fare era infilare una siringa nella schiena di un ragno morto ed incollarla con la supercolla. Spingendo il fluido dentro e fuori dal cadavere, ecco come per magia le sue gambe aprirsi e chiudersi a comando.
L’idea è nata da una semplice domanda: perché i ragni si rannicchiano quando muoiono?
Faye Yap, ingegnere meccanico alla Rice University di Houston
Ecco quindi la risposta: i ragni sono macchine idrauliche. Controllano l’estensione delle gambe forzando il sangue al loro interno. Un ragno morto non ha più quella pressione sanguigna, quindi le sue gambe si arricciano. Il team ha quindi provato a sfruttare tale meccanismo per riprodurlo artificialmente mediante la necrobotica.
I ragni come macchine idrauliche
Durante il primo esperimento ha provato a mettere i ragni lupo morti a bagnomaria, sperando che il caldo umido li avrebbe fatti espandere spingendo le gambe verso l’esterno. Non ha funzionato. Ma quando i ricercatori hanno iniettato fluido direttamente nel cadavere di un ragno, hanno scoperto che potevano controllarne la presa abbastanza bene da tirare i fili da un circuito e raccogliere altri ragni morti. Solo dopo centinaia di utilizzi i necrobot hanno iniziato a disidratarsi e a mostrare segni di usura.
In futuro, i ricercatori rivestiranno i ragni con un sigillante per tenere a bada quel declino.
Il prossimo grande passo è controllare le gambe dei ragni individualmente e nel processo scoprire di più su come funzionano i ragni.
Faye Yap, ingegnere meccanico alla Rice University di Houston
Migliorare la conoscenza sui ragni potrebbe infatti aiutare alla realizzazione di progetti migliori per nuovi robot bioispirati.
Sarebbe molto, molto interessante. Un cadavere di ragno stesso avrebbe probabilmente problemi come robot perché non funzionerà in modo coerente come “robot duri” e il suo corpo si romperà nel tempo. Ma i ragni possono sicuramente offrire lezioni agli ingegneri. C’è molto da imparare dalla biologia e dalla natura.
Rashid Bashir, un bioingegnere dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign
Nonostante l’intera faccenda della rianimazione dei ragni morti, Yap si chiede spesso se sia giusto interpretare Frankenstein, anche con i ragni.
Nessuno parla davvero di etica quando si tratta di questo tipo di ricerca. Gli scienziati devono capire la moralità della necrobotica e delle bioingegnerie prima di diventare troppo bravi. La domanda da porsi è: quanto lontano posso spingermi?
Faye Yap, ingegnere meccanico alla Rice University di Houston