Quando si sente parlare di astronomia, spesso e volentieri si è portati subito a pensare ai grandi telescopi ottici o alle installazioni come il Very Large Array situato nel deserto del New Mexico, negli USA; molti la considerano una scienza estremamente difficile, costituita prevalentemente da complessi calcoli matematici e fisici, e in buona parte è vero.
Quel che non tutti sanno, però, è che tra tutte le scienze note l’astronomia è una delle poche in cui i semplici dilettanti e gli appassionati astrofili giocano un ruolo di primaria importanza, offrendo un contributo di estrema importanza.
Cosa troverai in questo articolo:
L’astronomia amatoriale
Il limite che le generazioni moderne hanno nella comprensione del fascino esercitato dal cielo notturno, purtroppo, è dovuto al fatto che ormai viviamo in città sempre più grandi, dove l’inquinamento luminoso è tale da azzerare la visibilità a occhio nudo delle stelle anche durante le notti in cui le condizioni atmosferiche sono più favorevoli, e il cielo è terso e sgombro di nuvole. Per poter apprezzare la bellezza del cielo stellato, quindi, diventa necessario spostarsi fuori città, preferibilmente in zone remote e collinari; a queste condizioni infatti, già a occhio nudo è possibile osservare anche le stelle meno brillanti.
Questo è il regno dell’astronomia amatoriale, praticata da ricercatori non professionisti che vengono comunemente definiti astrofili; pur essendo privi della qualifica professionale di astronomi, infatti, questi appassionati si dedicano con una costanza che spesso i professionisti non sono in grado di mantenere a causa dell’elevatissimo numero di oggetti da sorvegliare.
Per facilitare la ricerca e sensibilizzare altri potenziali appassionati, quindi, gli astrofili tendono a formare delle associazioni, che spesso lavorano a stretto contatto con astronomi o astrofisici professionisti, i quali ne coordinano le attività sia per quanto riguarda il lavoro di osservazione sia quello di divulgazione astronomica.
Il contributo offerto dagli astrofili è prezioso infatti, come dimostrano anche le ultime scoperte nel campo specifico della ricerca degli esopianeti, e spesso capita addirittura che nelle riviste scientifiche del settore siano pubblicati degli articoli scritti da questi “astronomi dilettanti”.
La strumentazione necessaria
Per muovere i primi passi in questo mondo a dir poco affascinante, e che con un po’ di sacrifici e fortuna può riservare grandissime soddisfazioni a livello scientifico anche a coloro che sono privi di formazione accademica, è necessario dotarsi di un minimo di strumentazione, ottica o fotografica.
Molti iniziano acquistando un semplice binocolo o cannocchiale per osservazioni terrestri; molti di questi strumenti, infatti, se posizionati su un treppiede possono dare l’opportunità di osservare la Luna con buoni livelli di ingrandimento e dettaglio. Spesso si parte proprio dalla curiosità di ammirare più da vicino il nostro satellite naturale e i pianeti, come Venere e Marte, per poi spostarsi su oggetti situati a distanze sempre maggiori, nello spazio profondo.
I telescopi ottici sono gli strumenti più utilizzati ovviamente, sia i modelli rifrattori sia riflettori; in alcuni casi, poi, sono gli astrofili stessi a costruire la propria attrezzatura. Per un principiante che si avvicina per la prima volta a questo mondo, però, è consigliabile acquistare un buon telescopio amatoriale: ecco un esempio dei vari modelli che è possibile trovare in commercio, dai telescopi rifrattori più economici fino a quelli professionali, dotati di motori e computer.
L’astrofotografia
Un altro campo di interesse degno di nota, collegato sempre all’astronomia amatoriale, è quello dell’astrofotografia. Anche in questo caso, infatti, questa “disciplina” si è rivelata di estrema importanza grazie al contributo fondamentale che ha dato all’astronomia, soprattutto nella ricerca di comete, asteroidi, sciami meteoritici e supernovæ.
L’astrofotografia è una branca specifica della fotografia che ha come soggetto i corpi celesti e il cielo notturno nel suo insieme, e se praticata con passione può riservare grandi soddisfazioni, come dimostrano appunto i prestigiosi riconoscimenti Apod e Epod, il primo istituito dall’agenzia spaziale americana NASA e il secondo dalla USRA, l’associazione delle università americane per le ricerche spaziali.
Al primo impatto l’astrofotografia può sembrare complicata e soprattutto costosa, infatti è obbligatorio usare obiettivi specifici e un treppiedi dotato della montatura equatoriale, come quella usata di solito per i telescopi. Una delle alternative possibili è rappresentata dall’uso di uno speciale anello adattatore, grazie al quale è possibile collegare il corpo macchina direttamente al telescopio, usando quest’ultimo al posto dell’obiettivo.
Ultimamente, però, è in crescita il numero di appassionati che riescono a ottenere risultati incredibili usando delle semplici fotocamere reflex amatoriali dal costo economico, modificando il sensore privandolo del filtro deputato a bloccare la gamma dello spettro infrarosso.
Una volta eseguita questa modifica, infatti, basta equipaggiare la fotocamera con un qualsiasi obiettivo con lunghezze focali da 20 a 100mm, oppure da 18 a 135mm, e fissarla a un treppiedi dotato di montatura equatoriale per essere in grado, con le giuste condizioni atmosferiche, di scattare fantastiche foto a nebulose e ammassi stellari.