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    MultiFab

    MultiFab, il futuro delle stampanti 3D: stampa 10 materiali diversi contemporaneamente

    Dal Computer Science and Artificial Intelligence Lab (Csail) del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston arriva MultiFab, la prima stampante 3D capace di stampare dieci materiali diversi contemporaneamente. Per compiere questo prodigio, MultiFab utilizza una tecnica di scansione tridimensionale più efficiente, economica e rapida rispetto alle stampanti 3D tradizionali. Possiede una risoluzione di 40 micron, una dimensione inferiore alla metà dello spessore di un capello umano.

    “La piattaforma che abbiamo sviluppato”, spiega Javier Ramos, ingegnere Csail, “apre possibilità del tutto nuove per la stampa 3D, permettendo a ricercatori e appassionati di creare oggetti finora impossibili da stampare”. Finora, il dispositivo è stato usato per produrre oggetti di tutti i tipi, tra cui custodie per smartphone, led e motori.

    La stampante infatti è in grado di calibrarsi e correggersi in maniera autonoma, rendendo il processo di stampa più veloce: per ogni strato di materiale aggiunto, l’oggetto viene scansionato in 3D, così da rilevare errori e applicare una “maschera di correzione”. Ma la vera novità consiste nel poter incapsulare componenti complessi come circuiti e sensori direttamente nell’oggetto da stampare. Si può realizzare così un prodotto finito, completo di parti mobili e componentistica elettrica, in una sola stampa. Il costo totale è di circa 7mila dollari.

    Tempescope, ambient physical display

    Tempescope, come riprodurre il meteo nella propria stanza

    Tempescope è una scatola di vetro in grado di riprodurre le condizioni ambientali esterne. È in grado di riprodurre, al suo interno, pioggia, nubi e lampi. Il tutto ricevendo i dati meteo da Internet.

    ©tempescope.com

    L’ideatore di questa tecnologia è Ken Kawamoto, ingegnere del software, con la passione per gadget e servizi web e un grande amore per i prodotti al limite tra il mondo digitale e quello reale.

    Il progetto Tempescope ha avuto origine da un prototipo creato da Ken nel 2012, pensato durante un week end. L’idea era quella di poter avere sempre il sole (e i temporali tropicali) delle Isole Okinawa nella propria stanza. Il primo prototipo fu costruito utilizzando una confezione di shampoo da 1$.

    Avendo ricevuto molti apprezzamenti, nel 2013 Ken ha pensato di creare una versione Open Source del prodotto (OpenTempescope), pensata appunto per dare la possibilità a chiunque di costruirsi il proprio Tempescope in casa, utilizzando semplici strumenti.

    La versione open source del progetto ha ricevuto molti riconoscimenti, al punto di pensare ad una versione commerciale e

    ©tempescope.com

    lanciare una campagna di crowdfunding, in previsione per quest’anno.

    Oltre ad un tutorial per creare il proprio Tempescope fatto in casa, Ken e il suo collega Hirokazu Kobayashi hanno caricato online lo schema e i diagrammi in CAD. Sempre su github, sono a disposizione i codici sorgente del software. Il software è rilasciato sotto licenza LGPL e gli schemi sotto licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported.

    Di seguito, una raccolta di video che illustrano il funzionamento di Tempescope.

     

    Photo Gallery Credits: tempescope.com


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