Topografia delle lacrime: la diversità delle emozioni
La fotografa Rose-Lynn Fisher ha immortalato cento campioni di lacrime di cento individui diversi, prelevate durante stati d’animo differenti. Il suo lavoro, “The Topography of Tears” ha messo in luce che le lacrime, a seconda della reazione che le ha provocate, contengono molecole distinte diverse le une dalle altre.
«Abbiamo tutti i nostri momenti di debolezza, per fortuna siamo ancora capaci di piangere, il pianto spesse volte è una salvezza, ci sono circostanze in cui moriremmo se non piangessimo»
José Saramago
Cos’è una lacrima? Scientificamente parlando, è una struttura liquida che ricopre la congiuntiva palpebrale bulbare e la cornea, e viene prodotta dall’apparato lacrimale. Le lacrime si dividono in tre tipologie differenti: lacrime psichiche, quelle innescate da emozioni estreme (dolore, gioia, rabbia); quelle basali che sono rilasciate continuamente in piccole quantità (0,75 – 1,1 grammi in 24 ore) allo scopo di mantenere la cornea lubrificata; e infine le lacrime riflesse una risposta dell’organismo alle irritazioni dei fattori esterni come polvere, vapori di cipolla e gas lacrimogeni.
Chimicamente parlando, le lacrime sono una soluzione saline che contiene una varietà di sostanze biologiche come oli, anticorpi ed enzimi. Tuttavia il lavoro della fotografa Rose Lynn Fisher, The Topography of Tears, che ha fotografato 100 campioni di lacrime di 100 individui diversi (dai differenti stati d’animo), ha messo in luce che le lacrime, a seconda della reazione che le ha provocate, contengono molecole distinte pure: ad esempio nelle lacrime di commozione sono stati trovati ormoni a base di proteine, tra cui il neurotrasmettitore enkephalin leucina, un antidolorifico naturale che viene rilasciato quando il corpo è sotto stress.
Il sale cristallino e le circostanze in cui si asciuga una lacrima può portare a forme geometriche radicalmente dissimili e le formazioni, anche della stessa tipologia di lacrima, possono sembrare molto diverse da vicino: “Ci sono così tante variabili, c’è la chimica, la viscosità, l’impostazione, il tasso di evaporazione e le impostazioni del microscopio”, ha detto la fotografa Rose Lynn Fisher.