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Vietato utilizzo pesticidi nocivi per api

I Paesi membri dell’Unione Europea hanno approvato la proposta della Commissione Europea che introduce il divieto di utilizzo all’aperto di tre pesticidi nocivi per le api: l’utilizzo dei principi attivi in questione sarà consentito solo in serra

Manifestazione a Favore delle Api

Alcuni manifestanti vestiti da api durante il sit-in contro i neonototinoidi prima del voto a Bruxelles. Foto: Olivier Matthys

I Paesi membri dell’Unione Europea hanno approvato la proposta della Commissione Europea che introduce il divieto di utilizzo all’aperto di tre pesticidi nocivi per le api: l’utilizzo dei principi attivi in questione (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, noti come neonicotinoidi), molto diffusi in agricoltura, sarà consentito solo in serra. La decisione segue restrizioni già imposte dall’Ue nel 2013.

L’Italia ha votato per lo stop dei pesticidi nocivi

Anche l’Italia, insieme ad altri 15 paesi membri dell’Unione Europea, ha votato in favore della proposta di divieto. Lo stop ai tre pesticidi entrerà in vigore entro la fine del 2018: prima di giungere a questo importante risultato c’erano stati due tentativi falliti da parte della Commissione di mettere ai voti la sua proposta, nonostante i due pareri dell’Efsa circa i rischi che questi principi attivi comportano per le api. I neonicotinoidi sono sostanze insetticide molto usate in agricoltura e risultano più tossici per gli invertebrati, come gli insetti o uccelli.

Commissario UE: “La salute delle api è fondamentale!”

Grande soddisfazione da parte di Vytenis Andriukaitis, commissario UE alla salute, per l’approvazione della proposta: “La salute delle api rimane di fondamentale importanza per me poiché riguarda la biodiversità, la produzione alimentare e l’ambiente” – ha detto Andriukaitis. Gioia anche per le organizzazioni ambientaliste: “Finalmente, i nostri governi stanno ascoltando i loro cittadini, l’evidenza scientifica e gli agricoltori che sanno che le api non possono vivere con queste sostanze, e che noi non possiamo vivere senza api” – ha dichiarato Antonia Staats di Avaaz, ha che raccolto firme a sostegno dello stop.

“Grande notizia per gli insetti impollinatori e l’ambiente. Fondamentale mettere al bando tutti i pesticidi nocivi per le api e abbandonare le sostanze chimiche tossiche in agricoltura” – dichiara Franziska Achterberg, responsabile agricoltura di Greenpeace Europa. “Oggi è una grande giornata per il futuro dell’agricoltura europea” – ribadisce Greenpeace. “Questa è una notizia importante per le api, l’ambiente e tutti noi. Il voto a favore dell’Italia certifica l’attenzione dei cittadini italiani per la protezione degli impollinatori. I danni di questi neonicotinoidi sono ormai incontestabili. Bandire questi insetticidi è un passo necessario e importante, il primo verso una riduzione dell’uso di pesticidi sintetici e a sostegno della transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti” – dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.

Il 76,1% dell’Europa ha salvato le api

Oltre all’Italia hanno votato a favore del divieto Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Austria, Svezia, Grecia, Portogallo, Irlanda, Slovenia, Estonia, Cipro, Lussemburgo, Malta, che rappresentano il 76,1% della popolazione dell’UE.

Quattro i Paesi contrari al divieto: Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e DanimarcaOtto gli astenuti: Polonia, Belgio, Slovacchia, Finlandia, Bulgaria, Croazia, Lettonia e Lituania.

Prossimo passo, per evitare che questi tre insetticidi ora vietati vengano sostituiti con altre sostanze chimiche che potrebbero essere altrettanto dannose, Greenpeace ritiene che l’Ue debba bandire l’uso di tutti i neonicotinoidi, come la Francia sta già considerando di fare: “È inoltre necessario applicare gli stessi rigidi standard utilizzati per questo bando alla valutazione di tutti i pesticidi e, soprattutto, ridurre l’uso di pesticidi sintetici e sostenere la transizione verso metodi ecologici di controllo dei parassiti”.

Foto in evidenza, crediti: Olivier Matthys