Solo qualche giorno fa era stato annunciato che per la prima volta dallo scoppio dell’epidemia, secondo i dati cinesi, il numero di guariti era superiore a quello dei contagiati. Ma oggi si ritorna a parlare di coronavirus con una notizia che riguarda l’Italia, dopo la conferma, ad inizio febbraio, del primo italiano colpito dal virus, di ritorno da Wuhan.
Un italiano di 38 anni è stato ricoverato in terapia intensiva e messo in isolamento all’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi: subito è scattato il piano d’emergenza, con la chiusura immediata del nosocomio e il blocco delle attività chirurgiche e delle sale operatorie. A confermare la notizia, è stato l’assessore al Welfare della regione Lombardia Giulio Gallera.
Secondo quanto dichiarato, l’uomo trovato positivo al coronavirus si sarebbe recato in ospedale il 16 febbraio, manifestando un forte stato febbrile, ma dopo esser stato visitato è stato dimesso dai medici. Si è ripresentato, questa volta con una crisi respiratoria, il 19 febbraio: a questo punto sono state effettuate analisi più approfondite e successivo tampone, che ha confermato il contagio.
Stando alle ricostruzioni fatte finora, il 38enne non è stato in Cina nell’ultimo periodo ma agli inizi del mese ha cenato con un collega appena tornato dal Paese asiatico. Pur avendo presentato febbre e mal di gola a febbraio, il “paziente zero” non risulta positivo al virus, nonostante resti ricoverato in via precauzionale all’ospedale Sacco di Milano. Si tratterebbe, quindi, di un caso di contagio da paziente asintomatico.
Sono in corso in queste ore i controlli su tutte le persone entrate in contatto con l’uomo: sono circa 100 tra parenti, amici e colleghi, ma anche parte del personale sanitario che lo ha assistito. Per tutti, entro oggi, sarà effettuato un tampone per verificare l’eventuale presenza di ulteriori persone contagiate.
Lo conferma anche Gallera, che a Sky Tg24 ha spiegato come le verifiche siano iniziate da subito, non appena si è avuta certezza del contagio:
“A quel punto sono scattati i tamponi, la verifica della positività, abbiamo subito da ieri notte individuato i suoi contatti. A partire da infermieri, medici, familiari, colleghi di lavoro e amici. Queste persone saranno collocate in isolamento per monitorare il loro stato di salute per un po’ di giorni. Al proprio domicilio se hanno le condizioni, ossia una stanza riservata con un bagno, oppure stiamo approntando luoghi dove poterli collocare.“
Oltre al paziente di cui vi abbiamo parlato in apertura, altre due persone sono risultate positive al coronavirus: una è la moglie del 38enne, trasportata con urgenza al Sacco di Milano a causa dei sintomi tipici di una polmonite. L’altra invece è una persona entrata in contatto con l’uomo, che si è spontaneamente presentata al pronto soccorso con difficoltà respiratorie e febbre alta.
Alle 12.30 di oggi è in programma una conferenza stampa in Regione, nella quale si farà il punto della situazione e saranno forniti ulteriori dettagli circa lo stato di salute delle tre persone.
Foto in evidenza: Chinatopix via AP