Medicina

Che differenza c’è tra Coronavirus e Influenza?

A cura di Dr. Melvin J. Sanicas
Vaccinologo e medico

Nelle ultime 24 ore (tra il 6 e il 7 Marzo) 5 nuovi paesi sono stati interessati dal Coronavirus. Si tratta della Colombia, Città del Vaticano, Perù, Serbia e Togo.

Il numero globale di casi segnalati ha ora superato i 100.000. Ma qual è la differenza tra Coronavirus e Influenza?

Differenza tra Coronavirus e Influenza

Con l’espandersi dei contagi, il nuovo virus è stato confrontati con l’influenza. Entrambi causano malattie respiratorie ma ci sono importanti differenze tra il SARSCoV2, il virus che causa COVID-19, e il virus dell’influenza. Quest’ultima ha un periodo medio di incubazione più breve (dall’infezione alla comparsa dei sintomi) e un intervallo seriale più breve (il tempo tra i casi successivi) rispetto al virus SARSCoV2 che causa COVID-19. L’intervallo seriale per il virus SARSCoV2 è stimato in 5-6 giorni, mentre per il virus dell’influenza, l’intervallo seriale è di 3 giorni. Ciò significa che l’influenza può diffondersi più velocemente di COVID19.

Inoltre, nel caso dell’influenza, la trasmissione nei primi 3-5 giorni di malattia o la trasmissione potenzialmente pre-sintomatica (trasmissione del virus prima della comparsa dei sintomi) è un importante vettore di trasmissione dell’influenza. Al contrario, nel caso del COVID19, stiamo imparando che ci sono persone che possono contagiare 24-48 ore prima dell’insorgenza dei sintomi.

Il numero riproduttivo (R0), vale a dire il numero di infezioni secondarie generate da 1 individuo infetto , è compreso tra 2 e 2,5 per il SARSCoV2, superiore a quello per l’influenza. Le stime per entrambi i virus sono molto specifiche per contesto e tempo, quindi i confronti diretti sono difficili. I bambini sono importanti mezzi della trasmissione dell’influenza nella comunità tuttavia, dai dati iniziali per il virus SARSCoV2 che causa COVID19, è emerso che i bambini sono meno colpiti rispetto agli adulti e i tassi di attacco clinico nella fascia di età 0-19 anni sono bassi: questo perché sono i bambini che vengono infettati dagli adulti e non il contrario.

Livelli di infezione e categorie a rischio

Per il COVID19 i dati suggeriscono, ad oggi, che l’80% delle infezioni sono lievi / asintomatiche mentre il 15% delle infezioni sono gravi. Il 5% restante è di tipo critico e richiede la respirazione assistita. Quest’ultima è una percentuale più alta rispetto all’influenza. I più a rischio sono i bambini, le donne in gravidanza, gli anziani, i malati cronici e le persone immunocompromesse. Per COVID19 sappiamo che l’età avanzata e le condizioni indicate poco fa aumentano il rischio di infezione grave.

La mortalità per COVID19 sembra più alta rispetto all’influenza stagionale ma conoscere davvero il tasso di mortalità del SARSCoV2 richiederà del tempo. Per l’influenza stagionale la mortalità è generalmente inferiore allo 0,1%. Ma la mortalità è determinata principalmente dall’accesso e dalla qualità dell’assistenza sanitaria. Attualmente non sono disponibili vaccini o farmaci per trattare il COVID-19. Antivirali e vaccini sono disponibili per l’influenza e sebbene il vaccino antinfluenzale NON sia efficace contro SARSCoV2, si raccomanda vivamente di vaccinarsi ogni anno per prevenire l’infezione influenzale.

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Redazione