Coronavirus, studio su Nature: “Potrebbe aver circolato nell’uomo per anni”
Coronavirus, studio su Nature: “Possibile che il progenitore di SarsCoV2 abbia fatto il salto negli umani, acquisendo nuove caratteristiche mentre passava inosservato da una persona all’altra”
SarsCoV2, più noto come nuovo Coronavirus del 2019, potrebbe aver circolato negli umani per anni, per poi sviluppare quelle caratteristiche genetiche che stiamo affrontando: quelle che generano la patologia Covid-19.
Questa ipotesi è frutto di uno studio internazionale, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine; lo stesso studio ha dimostrato inoltre come il nuovo coronavirus abbia un’origine naturale e non sia nato in laboratorio.
Coronavirus, la nuova ipotesi
Lo studio intitolato “The proximal origin of SARS-CoV-2“, pubblicato per la prima volta lo scorso 17 Marzo, è stato realizzato da un gruppo di ricerca composto da statunitensi, britannici e australiani, coordinati dal centro californiano Scripps Research Institute: si tratta di Kristian G. Andersen, Andrew Rambaut, W. Ian Lipkin, Edward C. Holmes e Robert F. Garry.
Gli scienziati hanno esaminato le caratteristiche genetiche del virus, arrivando a escludere che sia frutto di manipolazione genetica. E dunque, ci troveremmo di fronte a due possibili scenari.
Due scenari su come è andata
Il primo prevede che il virus si sia evoluto negli animali, ad esempio con la ricombinazione dei Coronavirus di pipistrelli e pangolini, e abbia fatto poi il salto di specie verso l’uomo. Una teoria, supportata dal legame dei primi casi di Covid-19 con il mercato del pesce di Wuhan, che tuttavia non ha ancora trovato le prove definitive negli studi sugli animali: questo perché i pochi coronavirus di pipistrelli e pangolini, studiati fino ad ora, non sembrano essere cosi’ simili a SarsCoV2 al punto da poterli definire progenitori diretti.
Il secondo ipotizza invece che il virus SarsCoV2 potrebbe essersi evoluto dopo aver circolato indisturbato per anni negli umani. “E’ possibile che il progenitore di SarsCoV2 abbia fatto il salto negli umani, acquisendo nuove caratteristiche genomiche mentre passava inosservato da una persona all’altra. Una volta acquisiti, questi adattamenti avrebbero permesso alla pandemia di decollare producendo un numero di casi sufficientemente grande“ – spiegano i ricercatori. Seguiranno aggiornamenti.
Nella foto il SarsCoV2 osservato al microscopio ottico, crediti: NIAID-RML