Si è detto che l’aumento delle temperature può essere una valida barriera contro la diffusione del coronavirus. Ma l’arrivo del caldo è anche portatore di quegli insidiosi insetti, le zanzare, che tormentano le giornate estive specialmente nelle località più umide.
Quindi, se da un lato l’aumento della temperatura è una notizia positiva, dall’altro bisogna preoccuparsi di un eventuale contagio del coronavirus a causa delle zanzare?
Non è una novità che le zanzare siano in grado di trasmettere virus, patologie o parassiti: la febbre gialla e la malaria ne sono solo alcuni esempi.
Ha senso allora domandarsi: se una persona positiva al coronavirus viene punta da una zanzara, ques’ultima è in grado di veicolare il virus contagiandone altre?
Per rispondere a questa domanda, focalizziamo l’attenzione su SARS-CoV-2, il patogeno responsabile della malattia: come ormai ben sappiamo, quest’ultimo attacca l’apparato respiratorio legandosi ad esso attraverso delle sporgenze che “si infilzano” nei tessuti provocando tutti quei sintomi di cui oramai siamo a conoscenza.
L’agente patogeno, quindi, non girovaga liberamente nel sangue; inoltre, quando una zanzare ci punge, inietta dapprima una sostanza anestetica per non farci avvertire immediatamente il pizzicore, e poi una anticoagulante per facilitare il mini prelievo di sangue a cui ci sottopone. Il sangue succhiato finisce però nell’apparato digerente dell’insetto; da qui, l’agente patogeno dovrebbe sopravvivere alla digestione dell’animale e circolare fino alle ghiandole che producono l’anestetico, infettandole: solo con questa dinamica il coronavirus potrebbe essere iniettato nel nostro organismo attraverso la puntura delle zanzare.
Anche il virologo Roberto Burioni tiene a far pressione su questo punto, ospite in una puntata di “Che tempo che fa?” durante la quale risponde pubblicamente ad alcune delle domande più comuni, tra cui appunto quella su un potenziale contagio di coronavirus a causa della puntura delle zanzare.
“Le zanzare possono trasmettere il coronavirus?“
“No. Le zanzare possono trasmettere molti altri virus, ma affinchè un virus venga trasmesso questo deve replicarsi dentro la zanzara. Dobbiamo preoccuparci di molte vie di contagio, ma le zanzare, per fortuna, non sono rilevanti!“
Oltre al fatto che non vi sono prove scientifiche che attestano che tutti i tipi di virus, a prescindere dalla loro natura, possano essere trasmessi dalle zanzare, va osservato che queste hanno una vita media che dura poco meno una settimana: ben più breve dei tempi di incubazione di alcune patologie quali il coronavirus!
La stessa cosa avviene con il virus dell’HIV e con quello responsabile dell’ebola. Non solo non esistono evidenze scientifiche di una presunta trasmissione, ma negli anni Novanta sono stati condotti degli esperimenti iniettando i suddetti virus nell’organismo delle zanzare: gli insetti non venivano contagiati, e, anche durante l’epidemia di ebola, del virus in questi animali non v’era traccia.
Insomma, sempre la stessa storia: la trasmissione diretta avviene con le goccioline della saliva, e quella indiretta venendo a contatto con superfici che ospitano momentaneamente il virus; per questo è essenziale lavarsi le mani e rispettare tutte le norme igieniche suggerite dagli esperti.
Per concludere, gli esperti affermano che ad avvalorare la tesi di una altissima improbabilità di trasmissione del coronavirus via zanzare sono degli studi condotti su SARS e MERS, simili al nuovo coronavirus: hanno circolato a lungo, e neanche di queste patologie è stata registrata traccia.