Covid-19

Vaccino Covid19, dagli USA: risultati positivi dopo i primi test

Fanno ben sperare le notizie che giungono direttamente dagli Stati Uniti: Moderna, società statunitense che si occupa di biotecnologie impegnata nella sperimentazione di un vaccino efficace contro il Covid19 e che collabora con l’Istituto nazionale delle allergie delle malattie infettive guidato da Anthony Fauci , ha annunciato che i risultati ottenuti dopo i primi test sull’uomo sono “positivi. I soggetti sottoposti a vaccinazione nella Fase-1, infatti, avrebbero sviluppato anticorpi in modo quasi analogo ai pazienti Covid guariti dalla malattia.

Come spiegato dalla stessa società, nelle 8 persone coinvolte nel primo ciclo di test con mRna-1273 (questo il nome del vaccino) i livelli degli anticorpi sono uguali o superiori a quelli presenti nei soggetti guariti. Riguardo la sicurezza, Moderna fa sapere che al momento il vaccino sembra essere “sicuro e ben tollerato“. La società statunitense è pronta ora a dare il via alla fase 2, mentre la fase 3 dovrebbe partire a luglio.

Pres. Irbm: “Rapporti stretti con il governo italiano”

Nello sviluppo di un vaccino efficace contro il Covid19, sono coinvolte anche alcune aziende italiane tra cui la Irbm di Pomezia che, in collaborazione con lo Jenner Institute di Oxford, ha iniziato la fase di sperimentazione sull’uomo del candidato vaccino ChAdOx1 nCoV-19. Ed è proprio l’ad e presidente di Irbm Piero di Lorenzo a parlare dei rapporti stretti che intercorrono tra l’azienda e il governo italiano: “ci stiamo rapportando in modo molto stretto con il governo italiano, fornendo tutte le informazioni utili e tutta la collaborazione necessaria per tutelare i diritti dei cittadini“, ha dichiarato ad Adnkronos Salute.

Di Lorenzo ha poi spiegato che “lo sviluppo del prodotto, incrociando le dita più di una volta ad oggi è molto positivo. Anche le tempistiche hanno preso un’accelerazione incredibile e ci sono buone possibilità, se il candidato vaccino diventerà un vaccino e lo sapremo a fine settembre, di essere già pronti per quella data con un numero consistente di dosi. Poi come verranno divise e distribuite queste dosi attiene agli accordi fra Governi“.

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Simone Versienti