L’infezione da covid19, seppur “sotto controllo” in alcuni paesi che hanno rispettato meticolosamente le regole della quarantena, continua a dilagare senza sosta. Abbiamo già chiarito l’assenza di prove sperimentali che evidenzino la creazione del virusin laboratorio: la tesi è avvalorata dal meccanismo di spillover, ossia dalla capacità dei geni del virus di adattarsi a specie animali diverse (dal pangolino, poi al pipistrello, poi all’uomo, il coronavirus negli anni ha mutato spesso la propria genetica pur di adattarsi).
Non è ancora chiara la posizione della comunità scientifica in merito alla trasmissione del coronavirus dall’animale all’uomo: possono gli animali domestici contrarre il coronavirus? Sono, questi, in grado di trasmetterlo ai propri padroni? Sebbene non vi sia una chiara risposta a queste domande, non è sbagliato pensare di tutelarsi anche da questo punto di vista; il virus ha dimostrato, più e più volte, di avere forti capacità di adattamento per quanto riguarda l’ambiente circostante e, perchè no, l’organismo che va ad ospitarlo. Ad esempio, vi sono evidenze scientifiche di tantissime mutazioni del virus anche sul territorio italiano, probabilmente ricondotte alle condizioni climatiche e/o di inquinamento a cui esso doveva sopravvivere.
Tuttavia, i nostri amici a quattro zampe, a quanto pare, non rappresentano solo un vincolo! Medical Detection Dogs insieme a London School of Hygiene and Tropical Medicine (LSHTM) and Durham University stanno lavorando ad un addestramento ad hoc per i cani che, auspicabilemente, dovrebbero essere in grado di scovare gli asintomatici… Altro non sarebbe che una nuova tecnica di test rapido! (per ulteriori approfondimenti è consigliata questa lettura).
Le belle notizie per i nostri amici animali però terminano qui. Purtroppo, nei Paesi Bassi, è stato individuato un allevamento di visoni considerato focolaio della malattia. In pochissimi giorni il virus è dilagato all’interno della struttura, portando all’abbattimento degli animali. Come già ribadito, non è ancora chiaro il passaggio netto tra l’animale e l’uomo, ma sicuramente, date le capacità di adattamento del gene responsabile dell’infezione, a scopo cautelativo è stato stabilito di eliminare tutte le specie presenti in struttura.
Il governo olandese, infatti, ha pubblicato un documento in cui dichiarerebbe un possibile collegamento tra i visoni malati di coronavirus e le persone contagiate: per questi motivi, i visoni e i loro cuccioli sono stati abbattuti in camere a gas, per poi essere smaltiti altrove onde evitare una ulteriore circolazione del virus.
In seguito, per motivi di prevenzione sono stati analizzati altri allevamenti collegati con quello ritenuto focolaio, evidenziando la presenza di Sars-CoV-2 anche altrove. Questa spiacevole scoperta ha condotto ad una decisione ancora più brutale: nei prossimi giorni saranno 10000 i visoni a morire nelle camere a gas, nonostante le proteste delle associazioni animaliste. Il governo olandese ha specificato più e più volte che si tratta di una decisione tragica ma necessaria al fine di evitare ulteriori misure drastiche di contenimento del virus. Infatti, non solo gli animali saranno opportunamente smaltiti dopo l’abbattimento, ma le strutture verranno disinfettate e gli operatori a stretto contatto con gli animali saranno sottoposti ad uno specifico protocollo. Sono, purtroppo, ben due i casi che manifestano un’eventuale correlazione con la trasmissione del virus a causa del visone.