Il landfall (termine con cui si indica il passaggio dall’oceano alla terra di un uragano) di Ida è avvenuto la mattina di domenica 29 agosto, come Katrina ma 16 anni dopo , nei pressi di Port Fourchon con una velocità dei venti intorno alle 150 miglia orarie (più di 240 km/ora). L’uragano, precedentemente livello 4, si è indebolito mentre attraversava l’entroterra fino a diventare “solo” una tempesta tropicale.
Come ha dichiarato Cynthia Lee Shang, Presidente della Parrocchia di Jefferson (NB. Le Parrocchie costituiscono l’equivalente delle Contee in altre zone degli Usa), a Today, già domenica mattina le autorità hanno ricevuto almeno 200 chiamate di soccorso da parte di cittadini in difficoltà. Inoltre, sono state avvistate persone intente ad arrampicarsi sui tetti delle loro case per sfuggire all’acqua accumulatasi. Le parrocchie di New Orleans, Jefferson, St. Bernard e Plaquemines (e parte di St. Charles e Terrebonne) al momento, sono rimaste senza energia elettrica: infatti, le otto linee di distribuzione sono state messe fuori uso dai venti incessanti di Ida.
Come ha esplicitato Deanna Rodriguez, Presidente e CEO di Entergy of New Orleans, ci sono incertezze sia sui danni che le linee hanno subito sia sui tempi in cui l’energia elettrica potrà tornare disponibile ai cittadini. Al momento si conta un morto accertato per causa diretta dell’uragano Ida.
Normalmente, dopo ogni evento climatico di forte entità come può essere l’uragano Ida, l’ospedale si riempie di pazienti feriti per cause in qualche modo riconducibili all’evento stesso. Tuttavia, un ospedale di Baton Rouge, l’Our Lady of the Lake, ha dovuto affrontare tutto questo nel bel mezzo della recrudescenza della pandemia da Covid19. Infatti, la Louisiana è nel bel mezzo di una nuova ondata di ospedalizzazioni.
Per far fronte all’emergenza, l’ospedale ha ricevuto aiuti dallo stato e dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti.
Come prevedibile, le zone e le strade che Ida ha investito sono state sommerse dall’acqua. Tuttavia, come dichiarato dalle Forze dell’Ordine, il sistema di argini, pompe e barriere che protegge New Orleans ha retto l’urto. Tale sistema è stato rinforzato e ampliato dopo l’exploit dell’uragano Katrina.
Nonostante siano passati 16 anni, la devastazione e i danni dell’uragano Katrina sono ancora ben presenti nella mente degli americani che l’hanno vissuto ma anche negli occhi di chi ha visto quelle immagini solo attraverso lo schermo. Ripercorriamo quel dramma attraverso qualche dato.
Il 26 agosto 2005 Louisiana e Mississippi attivarono il loro sistema di risposta all’emergenza e iniziarono con l’evacuazione dei civili. Si stima che circa 1,2 milioni di persone furono evacuate dalla città metropolitana. Circa 100 mila persone restarono a New Orleans e circa 10 mila si rifugiarono nello stadio del Superdome.
Nonostante queste precauzioni, Katrina fu devastante. Furono ben 1800 le persone che persero la vita a causa dell’uragano Katrina. Più di 1500 provenivano dalla Louisiana, circa 230 dal Mississippi e 14 dalla Florida. Si tratta del terzo uragano più mortale di sempre per gli Stati Uniti. Una tale carneficina può essere spiegata dal fatto che molte persone restarono intrappolate nelle proprie case e furono sorprese dall’acqua che rapidamente saliva di livello. Oltre alle vittime, Katrina privò della propria abitazione centinaia di migliaia di persone: ben 800 mila abitazioni furono distrutte o fortemente danneggiate. Come se ciò non bastasse, Katrina è classificato come l’uragano più costoso di sempre nella storia degli Stati Uniti con un danno stimato di 81 miliardi di dollari e costi che superano i 160 miliardi.
Nonostante Ida e Katrina siano due eventi climatici assimilabili, come abbiamo appena potuto constatare, le conseguenze sono state drasticamente differenti. Grazie ai nuovi protocolli e sistemi di sicurezza, infatti, gli Usa hanno saputo contenere i costi umani di una calamità potenzialmente letale come Ida.