28 Luglio 2022: una data da segnare sul calendario ma non certamente per un lieto evento. In questa data siamo infatti arrivati all’Earth Overshoot Day per l’anno corrente. La traduzione dall’inglese dell’espressione appena riportata rende probabilmente meglio l’idea di cosa questa rappresenti , in quanto significa letteralmente “Giorno del superamento terrestre”. Ciò indica in sostanza che da oggi stiamo ufficialmente consumando più di quanto il nostro pianeta possa offrire all’umanità, a livello di risorse naturali, in un anno solare.
Analizziamo meglio un fenomeno che, alla luce di una sempre maggiore sensibilità per le tematiche legate alla sostenibilità ambientale e all’impronta ecologica delle attività umane, assume contorni sempre più preoccupanti e potenzialmente irreversibili.
Si può convenzionalmente far risalire l’origine dell’Earth Overshoot Day all’inizio degli anni ’70, periodo in cui di fatto si sviluppa appieno la consapevolezza sulle problematiche ambientali. In questo periodo si richiama l’attenzione per la prima volta sulla questione che, per migliorare in modo duraturo le condizioni di vita, occorra salvaguardare le risorse naturali a beneficio di tutti tramite una intensa collaborazione internazionale.
Non a caso, infatti, il primo dato ufficiale sull’Overshoot Day è quello relativo al 1972, anno della famosa Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano tenutasi a Stoccolma. Questa si concluse con una famosa Dichiarazione, elaborata in comune accordo tra i paesi industrializzati e i paesi in via di sviluppo di quel tempo. Essa contiene una serie di principi per la protezione dell’ambiente e considerabile a pieno titolo una tappa fondamentale della politica internazionale che fino ai giorni nostri trova la sua caratterizzazione nel cosiddetto “sviluppo sostenibile”.
A seguito della Conferenza delle Nazioni Unite di Stoccolma, fra anni ’70 e ’80 seguono altre importanti conferenze internazionali relative ai temi della sostenibilità ambientale. Si possono ricordare quelle di Belgrado (1975), Tbilisi (1977), Mosca e Brunland (1987), con le quali si pongono solide basi ad una corretta educazione ambientale atte a sensibilizzare il comportamento della collettività nei riguardi del rispetto della natura e dell’ambiente. Seguono altre conferenze a tema negli anni ’90, fino ad arrivare al Protocollo di Kyoto del 1997 con cui si pone l’accento su un’altra problematica inerente l’eccessivo sfruttamento delle risorse terrestri quale il riscaldamento globale.
Arrivando ai giorni nostri, con l’avvento massiccio dei social media l’eco provocata da attività e cortei di protesta degli attivisti ambientali (come la svedese Greta Thunberg e dei suoi “Fridays for Future”) ha un impatto molto più profondo e ad ampio raggio sulla comunità. Nell’ultimo periodo stiamo vivendo condizioni ambientali sempre più estreme, come estati con temperature estreme, lunghissimi periodi di siccità che stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo, scioglimento di ghiacciai sempre più a bassa quota. Questi sono solo alcuni dei segnali che il nostro pianeta ci sta inviando per farci rendere conto della gravità di questo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali a nostra disposizione.
A partire dal 1972 si ha il primo vero Earth Overshoot Day, riconducibile al 10 Dicembre. Ciò significa che in quell’anno il pianeta Terra è stato in deficit per 21 giorni, nei quali ha iniziato ad utilizzare le proprie risorse naturali relative all’anno successivo. Da quel momento in poi il trend è andato peggiorando sempre più, anticipando continuamente il giorno di overshoot anno dopo anno. Si arriva a Novembre già nel 1973 e ad Ottobre addirittura nel 1979, poi nei primi anni ’80 si ha un leggero miglioramento della situazione in quanto si ritorna a Novembre fra 1980 e 1985.
Da lì in poi, l’anticipo del giorno di superamento terrestre è sempre più inesorabile (come si può facilmente vedere nello schema sottostante). Dal 1986 al 1995 si torna all’overshoot nel mese di Ottobre, dal 1996 al 2003 a Settembre, dal 2004 al 2016 ad Agosto, dal 2017 ad oggi addirittura a Luglio. La medaglia di anno peggiore la porta a casa il 2018, quando l’Earth Overshoot Day coincide con la data del 25 Luglio. Una leggerissima ripresa c’è stata fra 2019 e 2020 (anche e soprattutto a causa dei frequenti lockdown per l’emergenza epidemiologica provocata dal Covid 19), quando la data si è risollevata al 22 Agosto.
Purtroppo la speranza di un trend che continuasse positivamente si è subito interrotta nel 2021, con data di EOD 29 Luglio, e peggio è andata quest’anno col 28 Luglio. Attualmente la ratio fra biocapacità annuale del nostro pianeta e l’impronta ecologica annuale dell’umanità si attesta al preoccupante valore di 0.57. Per dare un dato strettamente correlato a quest’ultimo ma forse più emblematico, alla fine del 2022 avremo utilizzato il 75% delle risorse naturali che la Terra è in grado di fornirci in un’annualità.
Attualmente è evidente che non abbiamo a disposizione 1,75 pianeti Terra da cui attingere indiscriminatamente risorse naturali. E’ il caso che si faccia qualcosa di veramente concreto per salvaguardare il pianeta in cui viviamo. E contemporaneamente sperare che nel 2023 la data di Earth Overshooting Day sia posteriore, anche solo di qualche giorno, al 28 Luglio; significherebbe aver fatto un primo, piccolo passo in avanti verso un’esistenza più sostenibile e parsimoniosa.