Medicina

Sordità temporanea e permanente: quando la musica fa male

Molte rockstar degli anni passati soffrono di gravi danni all’udito a causa degli elevati livelli sonori cui si sono a lungo sottoposti, sia suonando sul palco durante i concerti (vicino agli altoparlanti) sia ascoltando musica ad alto volume attraverso le cuffie (durante un playback in studio di registrazione). Molti sono i casi di sordità temporanea e permanente. Alcuni, come Ted Nugent, sono completamente sordi da un orecchio.

Altri, come Peter Townshend (degli Who), Lars Ulrich (dei Metallica) e, recentemente, Chris Martin (dei Coldplay), sono infastiditi da un ronzio continuo nelle orecchie (acufene o tinnito), abbastanza intenso da disturbare il sonno e la concentrazione. Molti deejay che lavorano nelle discoteche soffrono di sordità temporanea dopo il lavoro, di sordità permanente o di acufene e danni all’udito si manifestano anche in quelle persone che alzano eccessivamente il volume di riproduzione sui lettori di musica portatili.

Quali sono le conseguenze?

Non è davvero noto con precisione il motivo per cui rumori forti e violenti causino una sordità temporanea o permanente. La sordità temporanea potrebbe essere la conseguenza di una diminuzione dell’afflusso di sangue all’orecchio interno, determinata da una compressione dei vasi sanguigni.

Alla base della sordità permanente ci sarebbe il piegamento delle ciglia situate nella coclea, che hanno il compito di trasformare le frequenze dei suoni in segnali neurologici da trasmettere al cervello. Ciglia piegate trasmettono segnali diversi dal solito, che il cervello può interpretare erroneamente, attribuendoli a suoni che entrano nell’orecchio (così ha origine il ronzio).

Sordità temporanea e permanente: come prevenirle

Ormai molti cercano di correre ai ripari. Alcuni usando protezioni passive, come tappi per le orecchie (cilindri di gommapiuma) che ostruiscono il canale auricolare. Altri ricorrendo a protezioni attive, come auricolari e cuffie ad attenuazione di rumore, in cui è presente un piccolo congegno che rileva i suoni nell’ambiente circostante e ne produce altri.

Più precisamente, se i suoni ambientali sono pressoché costanti, il congegno emette un’onda sonora della stessa frequenza e ampiezza ma in opposizione di fase (sfasata di mezzo periodo) con quella in arrivo dall’ambiente: in tal modo le due onde danno origine nell’orecchio ad un’interferenza distruttiva, compensandosi a vicenda. Ad esempio, con tali cuffie il ronzio (assai fastidioso) dei motori dell’aereo si riduce istantaneamente ad un fievole sussurro.

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Vincenzo Giordano