Dal 24 gennaio è disponibile in commercio una nuova farina a base di insetti, autorizzata da un Regolamento dell’Unione Europea. Si tratta di una farina a base di grilli secchi, in particolare di Acheta Domesticus, il grillo domestico, anche detto “grillo del focolare”. Dal 26 gennaio troveremo in commercio anche delle larve di verme della farina minore (Alphitobius diaperinus) con una vasta scelta: congelate, essiccate, in pasta o in polvere. La notizia ovviamente sta facendo nascere diverse polemiche e le informazioni stanno circolando rapidamente anche per la paura che molte persone hanno di mangiare insetti. Ma sono sicuri? E perché sono stati introdotti nell’alimentazione?
Nonostante l’idea susciti un certo scalpore, l’Unione Europea prosegue la sua linea di azioni per la sostenibilità ambientale. L’Unione Europea ha sottolineato l’importanza dell’inserimento degli insetti nell’alimentazione per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità. Le tarme della farina sono ricche di proteine e sono autorizzate a comparire nei supermercati sia sottoforma di polvere sia come snack. Molti insetti inoltre sono degli impollinatori e il loro impiego, secondo l’UE, è da preferire a quello di sostanze chimiche, dannose per la salute e per l’ambiente. Dopo la morte questi insetti possono essere usati per fornire proteine nell’alimentazione di animali da allevamento. Gli escrementi degli insetti inoltre possono trovare impiego come fertilizzanti, in alternativa a quelli chimici.
Gli insetti a scopo alimentare sono consentiti in Europa dal 1° gennaio 2018, con l’entrata in vigore del Regolamento sui novel food. L’ultima approvazione in Europa riguarda l’uso della farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, il grillo domestico, immessa sul mercato dalla società vietnamita Cricket One. Come riportato da Coldiretti, questa farina può essere usata per la produzione di pane, panini, cracker, grissini e altri prodotti da forno. Ma non solo. Potremo trovare grilli anche negli ingredienti per salse, piatti a base di legumi e verdura, pasta, minestre e prodotti sostituitivi della carne. Non sono escluse le bevande, come la birra, né prodotti come la frutta a guscio e semi oleosi o prodotti a base di cioccolato. L’introduzione di fonti proteiche a base di insetti permette la riduzione dei costi e dell’impatto ambientale della filiera alimentare europea.
L’idea degli insetti a tavola, tra cui grilli, scorpioni, cavallette e coleotteri, sembrava una realtà lontana dalla nostra cultura. Diversi sondaggi hanno dimostrato che l’impiego di insetti per l’alimentazione suscita reazioni di disgusto nei cittadini. Preoccupa anche l’aspetto di sicurezza alimentare, perché si ritiene che siano necessarie attenzioni igieniche nella lavorazione degli insetti per scopi alimentari. Oggi però risultano già autorizzate la vendita dei grilli domestici (Acheta domesticus), della larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e della locusta migratoria. La farina di grilli parzialmente sgrassata è arrivata in commercio il 24 gennaio 2023, mentre i grilli in polvere, congelati, in pasta o essiccati sono già approvati da marzo 2022. La locusta migratoria è commercializzata dalla fine del 2023, mentre la larva gialla della farina da marzo 2022. Il consumo di insetti è alternativo a quello della carne, la cui produzione causa forti emissioni ed elevati consumi idrici e di suolo.
Gli insetti, ricchi di proteine, sono considerati una soluzione a diversi problemi della filiera alimentare. Tra questi ci sono l’aumento del costo delle proteine animali, l’insicurezza alimentare, l’impatto ambientale, la crescita della domanda e in particolare quella delle proteine. L’utilizzo di insetti può contribuire all’obiettivo di sostenibilità alimentare perché ridurrebbe le emissioni di gas a effetto serra, ma anche lo spreco alimentare. Nonostante questo, i consumatori non sono d’accordo. Un’indagine Coldiretti-Ixé ha rivelato che il 54% dei cittadini italiani è contrario agli insetti sulle tavole, mentre solo il 16% è favorevole. Il consumo di questo tipo di alimento è lontano dalla cultura europea, ma al di là delle polemiche è necessario comunque informare i consumatori sulla provenienza e sui metodi di produzione. Bisogna garantire la sicurezza dei prodotti in quanto si tratta di importazioni da paesi extra europei (soprattutto Vietnam, Thailandia e Cina), da diversi anni interessati da allarmi alimentari.
L’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) prevede l’introduzione di un’etichetta per informare i consumatori riguardo il consumo di prodotti a base di insetti. Molte allergie alimentari dipendono dalle proteine, di cui gli insetti sono ricchi. Le reazioni allergiche possono essere provocate dalla sensibilità alle proteine o dalla combinazione con altri allergeni o allergeni residuati da mangimi per insetti, come ad esempio il glutine. Se adeguatamente etichettati e messi in commercio, gli alimenti a base di insetti sono ritenuti sicuri. Prima dell’autorizzazione vengono sottoposti a un’accurata valutazione scientifica da parte dell’Efsa, per escludere i potenziali rischi per la salute. La normativa europea ha stabilito un’etichettatura specifica a causa dell’allergenicità delle proteine da insetti. Queste possono essere pericolose per i soggetti allergici a crostacei, acari della polvere e molluschi. È sconsigliato inoltre il consumo del verme della farina minore (Alphitobus diaperinus) ai minori di 18 anni.