Il professor Vincenzo Colonna, un geologo in pensione di 88 anni, ha scoperto casualmente cinque impronte di dinosauro incise nella roccia, risalenti al periodo del Cretaceo inferiore. La scoperta è avvenuta nel rione di Santo Spirito, situato a due passi dal mare, nella città di Bari. Questo evento straordinario ha catturato l’attenzione della comunità scientifica e degli appassionati di paleontologia.
La scoperta delle impronte di dinosauro ha rivelato forme di vita preistorica che un tempo popolavano la regione. Le impronte sono attribuibili probabilmente a degli anchilosauri, dinosauri erbivori di dimensioni imponenti che vivevano circa 100 milioni di anni fa a Bari. Gli anchilosauri erano caratterizzati da corpi massicci e protetti da piastre ossee. Una delle cinque orme scolpite nella roccia mostra chiaramente la forma delle zampe. In una di esse sono persino distinguibili le impronte di tre dita. Queste tracce si trovano tutte in prossimità l’una dell’altra, e costituiscono praticamente una “finestra sul passato”.
La scoperta è avvenuta per caso, come ha raccontato il professor Colonna, durante una tranquilla passeggiata nel rione di Santo Spirito. L’esperto ha spiegato che 100 milioni di anni fa il fondale era basso, per cui i dinosauri potevano avvicinarsi all’acqua per cercare il cibo. Le preziose impronte si sono mantenute intatte grazie alle delicate e disseminate distese di detriti sul fondale. Durante l’era del Cretaceo, esisteva un unico grande continente chiamato Gondwana, che includeva tutte le terre emerse nell’emisfero boreale. Questo è il motivo per cui oggi possiamo trovare le tracce dei dinosauri, ma non i loro scheletri.
È sorprendente pensare che 100 milioni di anni fa, nel cuore di Bari, fosse possibile incontrare dinosauri. Negli ultimi anni, sono stati identificati una trentina di siti nella regione Puglia in cui sono si possono trovare impronte di dinosauro risalenti a diverse ere, dal Giurassico al Cretaceo. Uno dei più significativi è ad Altamura, in una cava abbandonata, dove si trovano circa 20.000 impronte ben conservate di almeno cinque specie di dinosauri. Quest’ultima scoperta a Santo Spirito rafforza ulteriormente l’importanza della Puglia come luogo ricco di testimonianze del passato.
Le impronte di dinosauro a Santo Spirito sono una testimonianza tangibile di un’epoca lontana. Ogni dettaglio inciso nella roccia, infatti, ci parla di un mondo scomparso, di creature che dominavano la terra milioni di anni fa. Le zampe, le dimensioni, la forma delle impronte ci offrono indizi preziosi sulla vita dei dinosauri e sul loro adattamento all’ambiente circostante. Questa scoperta rappresenta quindi un tassello fondamentale nel mosaico della storia della Terra.
La causa più accettata dell’estinzione dei dinosauri è legata all’impatto di un asteroide gigantesco sulla Terra, avvenuto circa 66 milioni di anni fa. Questo impatto ebbe luogo nel golfo del Messico e generò conseguenze devastanti per la vita sulla Terra. L’asteroide provocò un’imponente esplosione, generando un’enorme quantità di energia termica ed espellendo nell’atmosfera polveri e detriti. Il risultato fu un’oscurità prolungata, che interruppe la fotosintesi e alterò il clima globale. Le temperature si abbassarono drasticamente, rendendo difficile la sopravvivenza delle specie.
Tuttavia, l’impatto dell’asteroide potrebbe non essere l’unico fattore responsabile dell’estinzione dei dinosauri. Altre teorie suggeriscono che le eruzioni vulcaniche massicce, avvenute nella regione del Deccan, in India, abbiano giocato un ruolo significativo nell’estinzione di massa. Queste eruzioni, durate migliaia di anni, rilasciarono nell’atmosfera enormi quantità di gas tossici e cenere vulcanica. Ciò produsse un’alterazione del clima globale e contribuì all’estinzione delle specie. L’effetto combinato dell’impatto dell’asteroide e delle eruzioni vulcaniche potrebbe aver amplificato gli effetti catastrofici sull’ambiente e accelerato l’estinzione dei dinosauri.
Recenti studi hanno anche suggerito un’altra possibile causa dell’estinzione di massa: le radiazioni ultraviolette (UV). Si ipotizza che l’impatto dell’asteroide o le eruzioni vulcaniche abbiano distrutto lo strato di ozono, lasciando la superficie terrestre esposta a livelli elevati di radiazioni UV dannose. Queste radiazioni avrebbero danneggiato gravemente la vita marina e terrestre, contribuendo all’estinzione delle specie.
Le impronte di dinosauro scoperte a Santo Spirito nella Puglia offrono un’importante aggiunta al nostro patrimonio di conoscenze. Infatti, queste impronte ci consentono di fare un passo avanti nella comprensione della vita dei dinosauri nella regione. Ciò permetterà di approfondire la nostra comprensione dell’estinzione di massa che ha segnato la fine di un’era.