Sull’isola di Socotra è possibile trovare tantissime specie aliene. “Alieni” non sono solo individui extraterrestri ma, in generale, si parla di specie aliena anche in riferimento ad animali e piante che si sono adattati nel tempo a un particolare habitat diverso da quello di origine. Tra le tante stranezze dell’isola è famoso lo strano albero dalla linfa rossa e dalla chioma a forma di ombrello.
Soffermandoci sulla vegetazione, ricordiamo che esistono tantissime tipologie di piante in diversi luoghi del pianeta definite aliene. Una di queste abita l’isola di Socotra, la quale si trova nell’oceano Indiano distante 350 km dalle coste dello Yemen. Parliamo di un particolare albero caratterizzato da una insolita chioma sviluppata durante un lungo processo di adattamento alla piovosa stagione dei monsoni.
L’albero di Socotra appartiene alla rara specie di piante “Dracaena” a cui fanno parte più di 120 esemplari diversi. Le specie più comuni crescono solitamente in aree semi-desertiche. Nel 1880 il botanico Sir Isaac Bayley Balfour gli diede il nome “Dracaena Cinnabari” dove il termine “Cinnabari” deriva dal nome indigeno della particolarissima resina rossa che esso produce ovvero il “cinnabro”.
L’albero di Socotra è riconoscibile da una folta chioma di grandi dimensioni. La chioma riesce a creare una estesa zona d’ombra che protegge sia l’albero stesso che le piante cresciute nei suoi pressi. Il fitto fogliame in cima all’albero, inoltre, cattura l’umidità e recupera acqua da destinare alle radici. La sua crescita ha un ritmo piuttosto lento (circa un metro ogni dieci anni) di conseguenza occorre aspettare molto per vedere l’albero raggiungere altezze elevate.
L’albero matura tra i 10 e i 15 anni: in questo intervallo di tempo spunta il primo gambo di fiori. Fiorisce a febbraio con fiori piccoli e di colore olivastro che crescono all’estremità dei rami. Quando i fiori vengono fecondati producono bacche che la popolazione locale utilizza come alimento principale per il bestiame. Bastano poche bacche per migliorare le condizioni di salute di mucche e capre ma è importante razionarle perché troppe possono esporre gli animali a malattie.
Questa pianta è anche conosciuta col nome di “Drago di Socotra”. Questo nome deriva da un antico mito indiano che racconta la leggendaria nascita dell’albero. Secondo il mito, il primo albero nacque dal sangue di un drago caduto in battaglia in seguito ad un feroce scontro con un elefante. Il drago e l’elefante rappresentano le divinità Brahma e Shiva: dallo scontro nessuno esce vincitore e il sangue dei due combattenti si mischia. Il racconto è sicuramente suggestionato dalle tracce di resina scambiate in passato per sangue.
La popolazione locale, infatti, aveva confuso col sangue la resina rossa e scura che fuoriesce dalla corteccia dell’albero. Secondo la leggenda, è possibile far sanguinare l’albero tagliandone i rami. Il “sangue” che fuoriesce, sempre secondo il mito, ha proprietà magiche ecco perché la resina era considerata preziosa e sacra. La resina veniva infatti utilizzata per preparare pozioni, sigilli e talismani. Attualmente gli abitanti dell’isola la chiamano “Emzoloh” ed è ancora oggi fondamentale per l’economia dell’isola. La resina è presente nelle tinture per quadri, arredi e capi d’abbigliamento ma è anche possibile ricavare da essa un’essenza profumata utile per la preparazione di un particolarissimo tipo di incenso.
I ricercatori del Royal Ontario Museum (ROM) hanno annunciato la scoperta della medusa più antica mai ritrovata. Immersi nel mondo dei fossili, hanno individuato la specie Burgessomedusa phasmiformis. Questa specie incredibile risale a ben 505 milioni di anni fa, nel periodo del Cambriano, ed è stata rinvenuta nelle Montagne Rocciose del Canada. Questa scoperta offre una rara finestra sul passato e rivela aspetti inaspettati dell’evoluzione delle meduse nuotatrici.
Nelle acque costiere del Perù, oltre 40 milioni di anni fa, viveva una balena primitiva ora estinta nota come Perucetus Colossus. I resti dell’animale sono attualmente esposti nel Museo di Storia Naturale di Lima in Perù, appartenente all’Università Nazionale di San Marcos. In questa struttura si sono inoltre formati i paleontologi peruviani del gruppo di ricerca che ha scoperto i resti della balena primitiva.