La vespa velutina, conosciuta anche come calabrone killer o calabrone asiatico, è un insetto alieno che rappresenta una grave minaccia per l’ecosistema italiano. Questo imenottero è estremamente pericoloso per le api e può causare gravi reazioni allergiche negli esseri umani. Ecco quali sono i rischi associati a questo insetto invasivo, come riconoscerlo e come segnalarne la presenza per adottare misure preventive tempestive.
La vespa velutina è originaria del sud-est asiatico ma ha fatto il suo ingresso anche nell’ecosistema europeo. La sua comparsa in Europa risale al 2004, quando la sottospecie nigrithorax sembra essere giunta attraverso il trasporto di piante provenienti dalla Cina. Da allora, questa minaccia aliena si è diffusa in diversi Paesi europei, tra cui Francia, Spagna, Portogallo, Germania e Belgio. Nel 2012, ha raggiunto anche l’Italia. In particolare, la Liguria, con avvistamenti documentati a Loano e Ventimiglia, è stata una delle prime aree italiane in cui è avvenuta la diffusione. Per riconoscere la vespa velutina con precisione, è essenziale esaminare le sue caratteristiche fisiche distintive.
Il torace di questa vespa è completamente nero, mentre le zampe sono scure nei segmenti vicino al torace e gialle nei segmenti distali. L’addome presenta una tonalità tendente al nero, con tre segmenti di colore bruno scuro, una larga banda gialla-rossiccia all’estremità e segmenti terminali scuri. Si notano anche due bande più sottili, una quasi al centro dell’addome e l’altra verso il torace. La vespa velutina ha una lunghezza variabile compresa tra i 19 e i 30 mm, quindi ha una dimensione notevole rispetto alle altre specie autoctone. I nidi della vespa velutina sono molto grandi, con un diametro che può raggiungere fino a 80 cm durante la stagione estiva. La regina crea il nido primario dopo l’inverno, utilizzando saliva e sostanze vegetali. In seguito, le altre vespe contribuiscono a costruire un secondo nido. I nidi si trovano in genere in luoghi elevati, come la chioma di un albero oppure sotto i tetti o sui solai delle case.
La vespa velutina rappresenta una minaccia senza precedenti per la biodiversità italiana e, in particolare, per la popolazione di api. Questi insetti predatori si nutrono avidamente delle api, catturandole e uccidendole in pochi istanti. La predazione costante non solo mette a rischio la sopravvivenza delle api, ma ha anche conseguenze gravi sulla produzione di miele, un settore agricolo importante per l’Italia. Le api svolgono un ruolo fondamentale anche nell’impollinazione delle piante. Contribuiscono quindi alla produzione di frutta, verdura e altri alimenti che costituiscono la base della nostra dieta quotidiana. Oltre al loro valore economico, le api sono fondamentali per la diversità delle specie vegetali e la salute degli ecosistemi. La diminuzione della popolazione di api a causa dell’azione della vespa velutina rischia quindi di destabilizzare interi ecosistemi.
L’apicoltura, che è un importante pilastro dell’agricoltura italiana, subisce direttamente gli effetti della presenza di questa vespa asiatica. La produzione di miele è fondamentale non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista culturale e gastronomico. Inoltre, i danni economici si ripercuotono su un settore che coinvolge numerosi apicoltori e lavoratori rurali. L’impatto della vespa velutina si estende ben oltre le api, perché questa specie aliena predilige una vasta gamma di impollinatori, tra cui bombi, megachilidi e farfalle. La riduzione delle popolazioni di queste importanti specie porta a una diminuzione dell’impollinazione delle piante. Si verifica perciò un impatto negativo sulla produzione di alimenti e sulla diversità delle specie vegetali.
I pericoli legati alla vespa velutina non riguardano solo la biodiversità e le api, ma anche la salute umana. Le punture di questi insetti possono comportare rischi considerevoli. Il veleno iniettato da questo insetto infatti è molto potente e può scatenare una serie di sintomi, tra cui arrossamento della pelle, gonfiore, bruciore intenso e prurito persistente. Tuttavia, il rischio maggiore si presenta nei casi di individui allergici. In persone con allergie note o sensibilità al veleno delle vespe, il contatto con una vespa velutina può provocare una reazione estremamente grave, lo shock anafilattico. Questa reazione allergica sistematica è caratterizzata da una rapida caduta della pressione sanguigna, difficoltà respiratorie ed edema generalizzato. In assenza di intervento medico immediato, uno shock anafilattico può portare anche alla morte.
La vespa velutina è arrivata per la prima volta in Italia nel 2012, quando alcuni esemplari sono stati avvistati in Liguria, precisamente a Loano e Ventimiglia. Da allora, la presenza di questa specie aliena si è diffusa in altre regioni italiane, in particolare in alcune parti della Liguria, della Toscana e della Lombardia. Tuttavia, negli ultimi anni, le segnalazioni hanno interessato un numero maggiore di regioni, con avvistamenti documentati anche in Veneto, Emilia-Romagna, Campania e Molise. In particolare, la zona di Genova e la Toscana sono diventate punti critici, con un aumento delle segnalazioni da parte dei cittadini e degli apicoltori. Queste regioni sembrano offrire un ambiente adatto a questa specie invasiva, consentendole di proliferare e rimanere in modo stabile.
Al di fuori dell’Italia, la vespa velutina ha suscitato preoccupazione e attenzione in molti Paesi. La sua presenza è stata documentata in Francia fin dal 2004 e interessa diverse regioni del Paese. In Spagna, Portogallo, Belgio e Germania, la Vespa Velutina è diventata una minaccia crescente per le api e l’ecosistema locale. Negli Stati Uniti, nel 2020, l’avvistamento si è verificato nello stato di Washington, suscitando preoccupazioni tra biologi e apicoltori. Nonostante la specie non sia ancora ampiamente diffusa negli Stati Uniti, l’arrivo di questa vespa ha portato all’adozione di misure preventive per prevenire una sua possibile diffusione.
La segnalazione tempestiva dell’avvistamento di vespa velutina è di fondamentale importanza per contenere la sua diffusione. È possibile effettuare una segnalazione attraverso la compilazione di un modulo presente su siti web dedicati come vespavelutina.eu o stopvelutina.it. In alternativa, è possibile scrivere una mail a info@vespavelutina.eu e a info@stopvelutina.it. La partecipazione attiva di tutti è fondamentale per proteggere le api, l’ambiente e il settore apicolo italiano da questa crescente minaccia.
Credit copertina: @vespavelutina.eu