Decifrate altre parole dei Papiri di Ercolano grazie a tre studenti e all’AI
In un’epoca dominata da avanzamenti tecnologici a ritmi vertiginosi, tre studenti universitari hanno unito il passato al presente in un modo che sarebbe sembrato impossibile fino a pochi anni fa. Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale (IA) e della tecnologia di scansione a raggi X, sono riusciti a decifrare le altre parole (oltre 1000 caratteri) di alcuni dei Papiri di Ercolano, offrendo uno sguardo inedito sulla vita quotidiana dell’antica Roma. Questa scoperta non solo evidenzia l’impatto dell’IA sulla ricerca storica e archeologica ma apre anche nuove porte alla comprensione delle civiltà passate.
Cosa sono i Papiri di Ercolano?
I papiri, scoperti durante gli scavi del XVIII secolo nelle rovine di Ercolano, una città sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., sono rimasti per secoli un mistero irrisolto. Conservati in una villa che si crede appartenuta al suocero di Giulio Cesare, questi documenti hanno resistito al tempo sotto forma di rotoli carbonizzati, rendendo quasi impossibile la loro lettura senza danneggiarli ulteriormente.
Tuttavia, il 2023 ha segnato un punto di svolta grazie alla Vesuvius Challenge, una sfida che ha premiato chi è riuscito a decifrare questi antichi testi usando metodi innovativi.
La sfida della Vesuvius Challenge per rivelare il testo dei Papiri di Ercolano
La Vesuvius Challenge ha radunato menti brillanti nel campo dell’informatica con l’obiettivo di penetrare i segreti di uno dei pochi testimoni materiali della letteratura del mondo antico giunti fino a noi. Con un montepremi di 700.000 dollari, la sfida ha stimolato l’ingegno di Youssef Nader, Julian Schilliger e Luke Farritor, che sono riusciti a decifrare più di 2.000 caratteri di un rotolo di papiro, offrendo un nuovo spiraglio sulla cultura e il pensiero dell’antica Roma.
La Vesuvius Challenge continua, con l’ambizioso obiettivo di decifrare l’85% del contenuto di uno dei rotoli entro la fine del 2024. Questo traguardo non solo testimonia l’impegno della comunità scientifica nel recuperare il patrimonio culturale dell’umanità ma sottolinea anche il ruolo cruciale che le tecnologie moderne possono giocare nel preservare e interpretare il nostro passato.
L’Intelligenza Artificiale al servizio della storia
L’utilizzo di tecniche di scansione avanzate, come l’analisi ai raggi X effettuata tramite sincrotrone, e l’impiego di software basati su reti neurali artificiali hanno permesso di superare le barriere imposte dal tempo. Il ThaumatoAnakalyptor, uno strumento sviluppato specificamente per questa ricerca, ha facilitato la rivelazione degli strati accartocciati dei papiri, permettendo ai ricercatori di “srotolarli” virtualmente e di esplorarne i contenuti senza causare danni fisici ai fragili documenti.
L’innovazione portata dal team di studenti universitari, Youssef Nader, Luke Farritor e Julian Schilliger, ha cambiato il gioco. Utilizzando un algoritmo di IA per analizzare le scansioni a raggi X dei papiri accennate in precedenza, hanno potuto effettivamente “srotolare” virtualmente i documenti e identificare le lettere greche incise sull’inchiostro indurito dal tempo.
Un viaggio nel piacere romano
Questo metodo ha permesso di decifrare parole chiave che rivelano aspetti della vita e della cultura dell’antica Roma precedentemente sconosciuti. Il testo tratta il piacere, presumibilmente scritto dal filosofo epicureo Filodemo di Gadara. Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione del pensiero antico ma apre anche nuove vie di riflessione su come gli individui dell’epoca percepissero concetti universali quali il piacere e la felicità. La critica dell’autore verso coloro che non riescono a definire o discutere il piacere in termini concreti evidenzia la profondità e l’attualità del dibattito filosofico.
Tra le scoperte più affascinanti, realizzata lo scorso ottobre, c’è la parola “porphyras“, che indica il colore viola, associato a piacere e lusso. Il testo analizzato, attribuito al filosofo Filodemo, ospite nella Villa dei Papiri, esplora il concetto di piacere, toccando temi come la musica, il sapore dei capperi e appunto il colore viola. Questo approccio filosofico offre una prospettiva unica sulle riflessioni e i valori degli antichi Romani, evidenziando l’importanza di elementi sensoriali nella loro ricerca del benessere.
Questa scoperta apre la strada a future ricerche, con l’obiettivo di decifrare interi rotoli e ampliare la nostra comprensione della vita quotidiana, della filosofia e della cultura dell’antica Roma. La tecnologia di IA, come dimostra questo progetto, ha il potenziale di rivoluzionare gli studi sull’antichità, offrendo nuove possibilità di esplorazione dei misteri del passato.
La rivelazione delle prime parole dei Papiri di Ercolano rappresenta una pietra miliare nella ricerca storica e archeologica, dimostrando come la tecnologia moderna possa essere un alleato prezioso nel ponte tra passato e presente. Man mano che procediamo nell’esplorazione di questi antichi documenti, ci avviciniamo a comprendere meglio le civiltà che hanno gettato le basi del mondo moderno, illuminando aspetti della vita quotidiana che fino ad ora sono rimasti avvolti nel mistero.