Coronavirus è pandemia. Definizione e differenza con epidemia
L’11 Marzo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato che l’infezione da coronavirus è una pandemia globale. Cosa significa? Qual è la definizione di pandemia? Quali sono le differenze con un’epidemia?
Definizione di pandemia ed epidemia
Partiamo da una semplice definizione. Dal greco pandemos, la pandemia è una malattia che interessa tutta (pan) la popolazione (demos). In particolare, la situazione presuppone la mancanza di immunizazione verso un agente patogeno, che pertanto consente alla malattia di diffondersi rapidamente e con una certa violenza.
La definizione ufficiale di pandemia, nonchè la sua ufficializzazione da parte della OMS, dipendono da tre condizioni in particolare:
- COMPARSA DI UN NUOVO AGENTE PATOGENO
- ATTITUDINE DI TALE AGENTE A COLPIRE GLI UMANI
- EFFICACIA DI TALE AGENTE NEL DIFFONDERSI PER CONTAGIO
Dopo aver appurato la presenza di persone contagiate da coronavirus in ogni paese del globo, l’OMS ha potuto ufficializzare la notizia: il covid-19 è una pandemia globale!
La definizione di epidemia è leggermente differente: epi-demos, dal greco, indica sopra una popolazione, ossia, ad esempio nel caso del coronavirus, una malattia che ha interessato una specifica popolazione. La situazione di epidemia riguarda ad esempio la Cina, dove una grandissima fetta della popolazione è stata colpita dal coronavirus.
Più generalmente parlando, la definizione di epidemia interessa una manifestazione di un’infezione frequente e localizzata, ma limitata nel tempo; è questo il caso dell’influenza stagionale, che non comporta la presenza di focolai in quanto è possibile attuare misure di prevenzione come i vaccini.
Coronavirus e focolaio: quale la definizione?
Un’altra definizione ricorrente nel coros di questa pandemia globale è stata quella di focolaio; tale parola prevede subito l’accensione di un campanello d’allarme con conseguente attuazione di misure estreme al fine di contenere un pontenziale contagio di massa quanto più circoscritto possibile.
Il punto è proprio questo: con focolaio si intende l’improvviso aumento di casi di una malattia infettiva in una comunità molto piccola da cui si scatena un effetto domino di contagi.
Nel caso del coronavirus, la situazione della cittadina di Codogno rappresenta la definizione di focolaio in quanto è proprio lì che si è verificato il boom iniziale di contagi. Le misure estreme di contenimento hanno fatto sì che dopo una ventina di giorni venissero registrati zero contagi. Di qui l’importanza di ricostruire alla perfezione tutti i movimenti di un potenziale paziente zero al fine di contenere la diffusione del coronavirus.
Cosa comporta la dichiarazione di una pandemia
Stando alla definizione di pandemia, quando quest’ultima viene dichiarata (è proprio il caso del nuovo coronavirus) tutti i paesi del mondo sono tenuti a rispondere mettendo in atto piani per gestire ospedali e terapie.
Tuttavia, non esiste un piano pandemico generale da attuare in ogni caso di pandemia. I fattori che influenzano un’eventuale strategia da mettere a punto riguardano la rapidità con cui si diffonde la malattia e la sua aggressione nei confronti del corpo umano.
Riorganizzazione di ospedali, posti letto, terapie, organizzazione di campagne di vaccinazione, scelte relative all’accesso delle terapie e così via sono solo alcune delle strategie che si attuano quando la definizione di un’epidemia si trasforma in pandemia.