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Ford e il “conto salato” presentatogli dall’ingegnere Steinmetz

Street signage board with Ford Motor Company logo. Modern office center skyscraper and stairs background. Editorial 3D rendering United States

Ecco la storia di Henry Ford e il “conto salato” presentatogli dall’ingegnere Steinmetz. Charles Proteus Steinmetz (1865-1923) è stato un matematico, inventore e ingegnere elettrico tedesco naturalizzato statunitense. Fu lui a introdurre l’uso dei numeri complessi nello studio dei circuiti elettrici (e ad indicare con j l’unità immaginaria i). Dopo aver lasciato la Germania (per le sue attività in un gruppo universitario socialista), emigrò in America e fu assunto dalla General Electric Company.

Un enorme impatto sulla società

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Presto risolse alcuni dei più grandi problemi della compagnia, come la produzione in serie di motori elettrici e la trasmissione di elettricità per più di 3 miglia, contributi grazie ai quali ebbe un enorme impatto sull’umanità. Testardo e determinato, ammirato per la sua competenza scientifica, ben voluto dai colleghi che era sempre pronto ad aiutare e che nutrivano per lui un sincero affetto, Steinmetz era un uomo affabile e dotato di senso dell’umorismo, che gli consentiva di accettare e sopportare i suoi gravi problemi fisici che andavano dal nanismo alla deformazione della colonna vertebrale.

L’incontro tra Henry Ford e Steinmetz

Una volta, le sue strade si incrociarono con quelle di Henry Ford. Nello stabilimento Ford di River Rouge c’era un problema tecnico con un generatore di grosse dimensioni, e gli ingegneri elettrici della fabbrica non riuscivano a comprendere dove fosse il problema. Lo stesso Ford si rivolse a Steinmetz, chiedendone l’aiuto. Quando il “piccolo gigante” giunse in fabbrica, rifiutò ogni tipo di assistenza e pretese un quaderno, una penna e una branda.

Trascorse due giorni e due notti nella fabbrica, ascoltando il rumore del generatore, mentre eseguiva innumerevoli calcoli strani e complicati. Poi, d’un tratto, chiese che gli portassero una scala, un metro a nastro e un gessetto da lavagna. Compiendo un notevole sforzo (vista la gobba e la displasia della spalla di cui soffriva), si arrampicò sulla scala, fino ad arrivare alla sommità del generatore. Poi, utilizzando il metro, calcolò un punto preciso sulla superficie dell’enorme macchina, dove tracciò un segno col gesso.

Una fattura dettagliata

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Quindi scese dalla scala e disse agli ingegneri scettici che lo circondavano, che avrebbero dovuto rimuovere la piastra laterale, smontare la bobina del generatore e da questa eliminare 16 giri di filo, a partire dal punto esatto in cui aveva tracciato il segno con il gesso. Quando le correzioni furono apportate, con grande stupore degli ingegneri, il generatore riprese a funzionare perfettamente. Successivamente, Ford ricevette una fattura per diecimila dollari, firmata da Steinmetz della General Electric.

Il famoso imprenditore statunitense la rimandò indietro, riconoscendo l’ottimo lavoro fatto dal geniale nano d’origine europea, ma chiedendo rispettosamente che avrebbe gradito una fattura più dettagliata (diecimila dollari erano una cifra astronomica all’epoca). Steinmetz esaudì la richiesta, rimandando la fattura, cui aggiunse il seguente dettaglio: Segno di gesso sul generatore: $1 Sapere dove fare il segno: $9.999 Totale da pagare: $10.000. Il conto venne pagato. In silenzio, senza proteste e senza ulteriori dilazioni.