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Meteoroide illumina il cielo della Francia: ecco cosa è successo

Un meteoroide nelle prime ore del mattino del 13 febbraio ha illuminato il cielo nel nord della Francia. Il meteoroide si è disintegrato nell’atmosfera, ma non si sono registrati danni. La scoperta della caduta è avvenuta solo cinque ore prima dell’impatto. Il fenomeno è stato particolarmente visibile nella città di Rouen, anche se sono arrivate testimonianze anche da Parigi o dal sud dell’Inghilterra.

Meteoroide: di che cosa si tratta?

L’oggetto che ha illuminato il cielo della Francia aveva dimensioni ridotte, pari a circa un metro di diametro. Per questo è corretto parlare di meteoroide, che si differenzia leggermente dal meteorite o dall’asteroide. Meteoriti e asteroidi infatti sono entrambi corpi extraterrestri che si distinguono principalmente per la dimensione. Un asteroide tipicamente ha un diametro inferiore al chilometro ed è più grande e massiccio di un meteorite. Gli asteroidi di dimensioni più ridotte che vagano nello spazio si chiamano anche meteoroidi. Quando un meteoroide cede all’attrazione gravitazionale della Terra e precipitando aumenta la sua temperatura fino a incendiarsi e sgretolarsi si parla di meteora. Molto spesso le meteore si consumano prima di toccare il suolo, ma quelle di maggiore dimensione possono proseguire il percorso sgretolandosi ancora e formando dei frammenti che sono i meteoriti. Si tratta insomma dello stesso oggetto ma solo in diverse fasi della caduta.

Come è fatto un meteorite?

La maggior parte dei meteoriti non raggiunge il suolo perché si disintegra nell’atmosfera. Ogni anno sulla Terra cadono in media 500 meteoriti, di cui circa cinque possono essere sottoposti ad analisi perché ritrovati. Il meteorite ha una crosta esterna prodotta dalla fusione di materiale ferroso e ha un peso specifico più elevato rispetto alle rocce presenti sulla Terra. Quando una meteora si disintegra nell’atmosfera emette un forte bagliore che è visibile anche a occhio nudo e che dà origine anche al fenomeno delle “stelle cadenti”.

Cosa è successo in Francia?

Intorno alle 4 del mattino del 13 febbraio si è verificato l’impatto del meteoroide, scoperto con anticipo circa cinque ore prima. È la settima volta nella storia che si riesce a identificare un evento del genere con questo anticipo, secondo quanto rilasciato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Il meteoroide è stato chiamato inizialmente Sar 2667 e successivamente 2023 CXI. La massima visibilità è stata nella città di Rouen, ma sui social circolano alcuni video ripresi anche da Parigi e dal sud dell’Inghilterra. Sempre secondo l’Agenzia Spaziale Europea, è grazie all’avanzamento delle capacità di rilevamento degli asteroidi se l’identificazione è stata possibile con questo anticipo.

Il meteoroide caduto in Francia
Credit: ESA

Eventi precedenti

Il fenomeno si è verificato esattamente 10 anni dopo la caduta della meteora di Čeljabinsk che la mattina del 15 febbraio 2013 colpì l’atmosfera sul cielo a sud degli Urali frantumandosi sulla città di Čeljabinsk . In quel caso il meteoroide raggiungeva i 15 metri di diametro con una massa di circa 10 mila tonnellate. Una parte dei frammenti raggiunse il lago Čebarkul’ da cui qualche giorno dopo fu ritrovato un pezzo di circa 570 kg. I video mostrarono chiaramente una palla di fuoco che attraversava il cielo, accompagnata da un boato simile a un’esplosione. Questo evento è tra i più studiati della storia, diventato tristemente famoso anche per l’elevato numero di feriti a causa delle schegge dei vetri frantumati in seguito all’onda d’urto.

Perché il meteoroide emette un bagliore nel cielo?

Quando il meteoroide entra in contatto con l’atmosfera, tende a riscaldarsi a causa dell’attrito con le molecole dei gas atmosferici. Il riscaldamento produce poi un’evaporazione totale o parziale di questi corpi extraterrestri. I gas si caricano elettricamente emettendo luce, che a seconda della temperatura e del tipo di sostanze può risultare visibile con colori diversi. Questo fenomeno luminoso è lo stesso che produce le meteore, che sono conosciute anche come “stelle cadenti”.