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Minerali sconosciuti scoperti in un meteorite in Somalia

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Minerali finora sconosciuti sono stati individuati da un team di ricercatori da un meteorite situato in Somalia. Più precisamente, il meteorite si trova a El Ali, all’interno di una valle calcarea. In uno dei frammenti raccolti come campione i ricercatori hanno scoperto la presenza di due minerali mai osservati allo stato naturale.

Il meteorite in Somalia

Il meteorite di Eli Ali, in Somalia, è noto anche con il nome di Nightfall e pesa 15,2 tonnellate. Nel 2020 è stato identificato scientificamente, anche se era noto dalla popolazione già da diverso tempo. Si tratta di un meteorite di tipo IAB, ovvero costituito in prevalenza da ferro e silicati. Il meteorite El Ali è il nono più grande mai individuato, con una larghezza di oltre due metri. Durante l’analisi si sono prelevati dei piccoli frammenti del meteorite. In uno di questi, del peso di 70 grammi, sono stati osservati per la prima volta dai ricercatori due nuovi minerali.

La scoperta dei minerali sconosciuti

La scoperta dei minerali sconosciuti è stata fatta dai ricercatori dell’Università di Alberta, in Canada. Uno dei partecipanti alla ricerca, il professor Chris Herd, si occupa della raccolta di campioni di meteorite dell’Università. Proprio durante l’analisi di alcuni frammenti, ha rilevato che alcune parti non risultavano identificabili con il microscopio. In questo modo si è reso conto che si trattava di minerali finora sconosciuti. La conferma è arrivata poi da Andrew Locock, responsabile dell’ Electron Microprobe Laboratory, esperto nella descrizione di nuovi minerali. Ecco come il professor Herd ha commentato la propria scoperta:

“Il primo giorno in cui ho fatto alcune analisi mi sono subito detto che c’erano almeno due nuovi minerali lì dentro. Ma volevo esserne sicuro. Si trattava di una scoperta fenomenale. La maggior parte delle volte infatti ci vuole molto più lavoro per affermare che si è di fronte a un nuovo minerale

Fonte: Nick Gessler/Duke University

I due minerali individuati

Il professor Herd ha deciso di chiamare questi due nuovi minerali elaliite e elkinstantonite. E ci sono ragioni ben precise. L’elaliite prende il nome dalla città di El Ali, con il quale si identifica anche il meteorite stesso. Il secondo minerale, l’elkinstantonite, vuole essere un omaggio al nome di un’importante ricercatrice, Lindy Elkins-Tanton, e ai suoi contributi nel mondo scientifico. Ella sarà responsabile della missione Psyche, prevista per ottobre 2023. Si tratta di una missione con la quale la NASA potrà studiare nel dettaglio l’asteroide 16 Psyche, ricco di elementi metallici, che è in orbita tra i pianeti Marte e Giove. Lindy Elkins-Tanton è anche l’attuale vicepresidente della Interplanetary Initiative dell’Arizona State University. Ha inoltre partecipato a studi sulla formazione dei nuclei dei pianeti, che sono ricchi di ferro e nichel, proprio come i minerali osservati nel metorite in Somalia.

L’identificazione dei nuovi minerali

Grazie alla sintesi in laboratorio di due composti simili, risalente al 1980, l’identificazione dei nuovi minerali è stata più rapida e precisa. Confrontando i minerali scoperti dal meteorite con quelli creati in laboratorio, Locock ha potuto constatare la somiglianza della composizione. Si tratta di una prassi comune nell’identificazione di nuovi composti, che prevede il confronto tra proprietà come la conducibilità o la temperatura di fusione. I nuovi minerali sono costituiti da fosfati di ferro, che sono prodotti secondari nei meteoriti ferrosi. I fosfati si formano infatti per processi di ossidazione che avvengono nel meteorite. Probabilmente l’ossidazione si è verificata per la presenza di acqua. Ma non è ancora chiaro se l’ossidazione sia avvenuta nello spazio oppure sulla Terra in seguiro alla caduta.

L’importanza della scoperta

L’’International Mineralogical Association ha approvato la scoperta dei nuovi minerali lo scorso novembre. L’elaliite e l’elkinstantonite quindi sono ufficialmente classificati e riconosciuti. La scoperta di minerali è fondamentale nel mondo scientifico. Nuove identificazioni permettono infatti di conoscere meglio la storia della Terra e del sistema solare. Se ci sono determinati minerali vuol dire che le condizioni geologiche e delle formazioni rocciose sono cambiate nel tempo. Inoltre, i minerali possono avere numerose applicazioni pratiche. Trovarne di nuovi quindi può aprire le porte a ulteriori ricerche e innovazioni tecnologiche.