Renato Caccioppoli, l’enigmatico matematico napoletano
Una delle figure più enigmatiche e controverse della storia della matematica italiana è quella di Renato Caccioppoli. Egli nacque a Napoli nel 1904, e si laureò in matematica all’Università Federico II nel 1928, ottenendo subito diversi incarichi di docenza in analisi matematica.
I contributi decisivi
Caccioppoli diede un contributo decisivo per lo sviluppo della scuola italiana dell’analisi matematica. Le sue idee innovative riguardano i più svariati ambiti della scienza dei numeri, a partire dalle equazioni differenziali, passando per la definizione di funzioni pseudoanalitiche, fino ad arrivare al concetto di misura di una superficie. Quest’ultimo tema, che trova la sua collocazione nell’analisi funzionale e nel calcolo delle variazioni, sollevò parecchie perplessità fra i matematici mondiali, che non erano riusciti a capire bene le innovazioni proposte da Caccioppoli.
L’incontro con Ennio De Giorgi
Fu proprio Caccioppoli a fornire le idee chiave sulla misura delle superfici ad un altro genio della matematica italiano, Ennio De Giorgi. Quest’ultimo utilizzò e spiegò i concetti astrusi del matematico napoletano alla comunità scientifica mondiale, e tutti furono costretti a fare autocritica, riconoscendo la validità delle nuove proposte. Più tardi, De Giorgi risolse anche grazie ai metodi di Caccioppoli il diciannovesimo problema di Hilbert.
Aneddoti bizzarri
Gli studenti del professor Caccioppoli raccontano che egli si vestiva sempre con una canottiera bianca e un impermeabile giallo, arrivando sempre almeno un quarto d’ora in ritardo alle lezioni. Quando sentiva qualche lamentela a questo proposito, era solito rispondere:
Un quarto d’ora delle mie lezioni contiene più scienza e informazione di due ore di lezione normali
Come se non bastasse, era solito bocciare un gran numero di studenti ad ogni appello, subito dopo aver posto la prima domanda. In genere chiedeva allo/a studente quale fosse la derivata di \(e^\pi\). Molti cascavano nella trappola, rispondendo \(\pi e^\pi\), ma la risposta corretta era ovviamente \(0\), poiché \(e^\pi\) è semplicemente una costante.
Altri raccontano della volta in cui passeggiava per le strade di Napoli con un gallo al guinzaglio, per protestare contro il regime fascista che vietava agli uomini di farsi vedere in pubblico con cani di piccola taglia al guinzaglio, poiché ritenuta pratica poco virile.
La tragica fine
Renato Caccioppoli passa gli ultimi anni della sua vita in solitudine, abbandonato dalla moglie e deluso dalla politica (e in particolare dal Partito Comunista, di cui era sostenitore). Diviene ben presto un alcolizzato e i suoi contributi matematici si riducono drasticamente. Infine, si suicida nel 1959.
Il premio in suo onore
Nel 1960 viene istituito dopo la sua morte il Premio Caccioppoli, assegnato periodicamente ai più brillanti matematici italiani che non abbiano ancora compiuto i 38 anni d’età. Il caso ha voluto che fosse proprio Ennio De Giorgi a vincere la prima edizione, nel 1960 appunto, in qualità di matematico che aveva compreso e sviluppato le idee di Caccioppoli, facendo fiorire come non mai la scuola dell’analisi matematica italiana.