Come più volte ribadito, la corsa alla Luna è stata ufficialmente inaugurata. Ma, date le vicende delle ultime settimane, non stiamo più parlando di una corsa alla Luna, o se vogliamo allo spazio, diretta e gestita da un ambiente “elitario”, fatto di sole agenzie spaziali o enti affini che da sempre si occupano di esplorazione spaziale: stavolta, e per la prima volta, a gareggiare è un’agenzia privata!
Stiamo parlando del gruppo no profit SpaceIL in collaborazione con la compagnia Israel Aerospace Industries (IAI). Proprio nello scorso anno si è concluso un interessante e stimolante concorso, chiamato Google Lunar XPrize, che incentivava gruppi ed agenzie private nel design e progettazione di una sonda capace di raggiungere la Luna, atterrarvi, e in grado di inviare sulla Terra foto di alta qualità percorrendo circa 500m di suolo lunare.
Potremmo dire che il concorso sia stato un insuccesso, dato che il premio di 30 milioni di dollari per la realizzazione del progetto non è stato assegnato a nessun gruppo partecipante; tuttavia la SpaceIL ha deciso di non arrendersi, e dal 2011 (anno del lancio del concorso) fino al 2018 ha lavorato sodo per ideare il primo lander lunare realizzato da un’agenzia privata.
Ebbene, il lavoro sodo ha dato i suoi frutti, permettendo alla sonda israeliana chiamata Beresheet, che significa “in principio”, di poter fare ugualmente una passeggiata lunare. Grazie alla “condivisione” del viaggio con altri due carichi a bordo del Falcon 9 della SpaceX, l’agenzia ha potuto approfittare di un piccolo spazio del payload per “soli” 100 milioni di dollari, ai quali hanno contribuito altre agenzie di ricerca e sviluppo per supportare il progetto.
Il viaggio di Beresheet sarà senza precedenti: si susseguiranno orbite attorno alla Terra sempre più ampie, aumentando progressivamente l’energia potenziale della sonda, fino a dirigere la stessa verso l’orbita lunare; l’atterraggio avverrà quindi dopo mesi, in una lenta e graduale discesa completamente automatizzata e della durata prevista di 20 minuti.
Non finisce qui: la sonda, dopo essere atterrata sul lato visibile della Luna, nella zona del Mare della Serenità e in prossimità del sito di atterraggio dell’Apollo 11, si cimenterà nell’analisi del campo magnetico lunare e di alcuni crateri del satellite; un traguardo mai raggiunto, se si pensa al fatto che sia stato ideato e realizzato da una giovane compagnia no-profit!