Fedor, il robot umanoide partito a bordo della Soyuz lo scorso 22 agosto, è finalmente approdato sulla ISS.
Non è stato semplice il viaggio che lo ha accompagnato fin lì: a causa di un’anomalia al sistema di attracco automatico, la capsula è stata infatti allontanata dalla ISS per ritentare un nuovo attracco questa mattina, consentendo per la prima volta nella storia la presenza di un robonauta a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Dotato di tecnologie all’avanguardia, il robot Fedor è sulla ISS per condurre degli esperimenti.
Il mancato successo nell’attracco di qualche giorno fa, nonché la notizia positiva di stamani, non hanno però nulla a che vedere con il robot umanoide, che, seppur seduto nella capsula Soyuz MS-14, non ha avuto alcun ruolo preponderante nelle manovre e nella guida della stessa: il suo scopo è stato quello di registrare dati durante il lancio e durante il volo orbitale.
Dati i problemi tecnici, è stato necessario eseguire alcune variazioni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale per far spazio a Fedor. Gli astronauti a bordo della ISS hanno infatti dovuto spostare manualmente la Soyuz MS-13 e per tentare una nuova manovra d’attracco, eseguita con successo questa mattina sopra il cielo di Pechino.
Alexander Skvortsov, a bordo della Soyuz che ha condotto Luca Parmitano in orbita lo scorso 20 luglio, ha spostato manualmente la capsula allontanandosi dalla ISS e conducendola infine in un altro nodo di aggancio.
L’astronauta Luca Parmitano si è nel frattempo esercitato a lungo per eseguire manualmente la manovra d’attracco della Soyuz MS-14, che oltre al robonauta ha condotto a bordo anche oltre 658 chilogrammi di carico tra alimenti, rifornimenti e attrezzature scientifiche.