Aggiornamenti sull’esplosione in Russia: nessun rischio di contaminazione
Di recente un violento incendio si è abbattuto sul Vector, laboratorio che, insieme all’US Centers for Disease Control, conduce una ricerca sui vaccini possedendo al proprio interno virus letali di Ebola, Antrace e Vaiolo.
Le dinamiche dell’incidente
Già un mese fa, durante il recupero di un missile, si era verificata una violenta esplosione che aveva coinvolto cinque scienziati, e dopo la quale il governo russo si mostrò restìo alla diffusione di informazioni.
In questo caso, invece, il Centro di Ricerca Statale di virologia e biotecnologia fa sapere che non vi è alcun rischio di contaminazione. Questo perché la zona colpita dall’incidente non conteneva tracce dei virus di cui sopra.
In particolare, l’incendio è divampato a causa di una fuga di gas durante dei lavori di riparazione e ripristino del quinto piano dell’edificio, per cui il laboratorio era stato preventivamente sgombrato al fine di condurre al meglio i suddetti lavori.
La vittima di cui infatti si è precedentemente letto, era un operaio stesso che si stava occupando in prima persona dei lavori di manutenzione, che resta ora ricoverato nel reparto ustioni con un’ustione di terzo grado e ferite riportate a causa dell’esplosione di un vetro.
A causa del sistema di ventilazione l’incendio si è mostrato da subito violento, ma, fortunatamente, i pompieri sono riusciti immediatamente a domarlo circoscrivendo l’area interessata a 30 metri quadri, senza incorrere in alcun modo nell’eventualità di poter raggiungere le zone più delicate in cui nel frattempo restavano conservati i virus.
La Russia davvero non è a rischio contaminazione?
Ed è quanto riportano anche le autorità russe, nonché il sindaco della stessa città di Koltsovo, i quali precisano inoltre che non si è verificato nessun danno strutturale grave oltre la zona interessata.
Ci sarebbero tuttavia delle indiscrezioni riguardanti il governo russo, che lasciano ancora per un po’ alcune perplessità sull’accaduto. In primis lo spiacevole incendio sull’atttività missilistica dello scorso mese, ed in secondo luogo un evento risalente agli anni ’70 in cui vi fu una repentina diffusione di alcuni virus letali a causa di un incidente durante la sperimentazione di armi chimiche nello stesso Vector.
Non in ultimo, nel 2002 il Vector rischiò il fallimento a causa di una perdita di fondi, che vennero successivamente recuperati vendendo informazioni ai governi dell’Iraq e della Corea del Nord.
Seguiranno aggiornamenti; fonte: www.theguardian.coom