Coronavirus, primo morto in Italia: ecco la situazione
Coronavirus, primo morto in Italia: l’uomo di 77 anni era stato ricoverato a Monselice. Salgono a 17 i contagiati tra Lombardia e Veneto
Adesso, per il Coronavirus, c’è il primo morto in Italia: Adriano Trevisan, 78 anni, ex titolare di una piccola impresa edile, aveva tre figli, una delle quali, Vanessa, era stata sindaco di Vo’. L’uomo era ricoverato già da una decina di giorni per precedenti patologie, ed è spirato venerdì sera all’ospedale di Schiavonia (Padova).
Allo stato attuale ci sono 17 contagiati tra Lombardia e Veneto, in meno di 24 ore: sono centinaia le persone che hanno avuto contatti diretti con i primi contagiati e così, in attesa di conoscere i risultati dei test, più di 50mila cittadini in provincia di Lodi sono in quarantena a casa loro.
Nel frattempo riunione tra Conte, Ministro della Sanità e capo della protezione civile. Anche la FIGC ha preso una sua posizione sulla vicenda per tutelare i tifosi.
Coronavirus, primo morto in Italia
Intanto due treni sono fermi nelle stazioni di Lecce e Milano per due casi sospetti di coronavirus: il primo caso su di un treno Italo da Milano per Torino e l’altro un Freccia in partenza dalla stazione di Lecce (ma pare sia un falso allarme).
Trenord intanto ha disposto la chiusura delle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo. In Lombardia i contagiati salgono a 15: l’uomo di 38 anni, dipendente della Unilever di Lodi, è stato ricoverato in terapia intensiva a Codogno. L’uomo era stato a cena con un collega tornato dalla Cina e dipendente della Mae di Fiorenzuola d’Arda, nel Piacentino; positiva anche la moglie incinta all’ottavo mese. Ha partecipato negli ultimi giorni a due gare di corsa. Positiva anche una terza persona, il figlio del titolare di un bar di Codogno che avrebbe fatto sport con il 38enne. Contagiati anche tre clienti del bar e ricoverato il medico di base che aveva visitato il trentottenne e ora ha la polmonite (ma non si sa se è positivo al coronavirus).
Buone notizie dallo Spallanzani
Guarisce il ricercatore 29enne: “In questi giorni decideremo se dobbiamo, come probabile, metterlo in osservazione in un’altra stanza. Di fatto, è persistentemente negativo al test” – ha dichiarato alla stampa Francesco Vaia, direttore sanitario dello Spallanzani.
Ottime notizie anche per Niccolò, il 17enne rimpatriato da Wuhan. Continua l’osservazione delle sue condizioni presso la struttura: “Risultato negativo ai test sul covid-19. Mantiene uno stato di serenità e di buon umore ed è in contatto costante con la famiglia”. Migliora anche la coppia di cinesi.
Seguiranno aggiornamenti.